Dal nostro corrispondente Stefano Ganio: Ecco cosa pensano le persone contrarie al progetto di Millennium park. Cosa sia veramente secondo me, non lo sa nessuno e comunque di giostre non se ne parla. Dovrebbe sorgere nella zona indicata dalla freccia n
Dal nostro corrispondente Stefano Ganio:
Ecco cosa pensano le persone contrarie al progetto di Millennium park. Cosa sia veramente secondo me, non lo sa nessuno e comunque di giostre non se ne parla. Dovrebbe sorgere nella zona indicata dalla freccia nella foto. Riporto quindi integralmente il testo di un articolo apparso su internet:
Un nuovo supermercato detto Millennium
Dovrebbe sorgere in un’area di 500.000 m² (ora totalmente agricola) presso l’uscita autostradale di Albiano; avrebbe anche un albergo di 270 stanze su 17.000 m² con ristorante, cinema multiplex, varie attrazioni soprattutto tecnologiche. Esso richiederà un investimento di 232 miliardi e prevede per il terzo anno di attività l’arrivo di 1,7 milioni di clienti. Ognuno di noi conosce più di un supermercato. Forse avrà notato che alcuni di essi (per es. gli Ikea e, appunto, il Millennium, secondo le dichiarazioni) cominciano a offrire, oltre alle merci, anche attrazioni e ricreazioni. Si sa che per molti comperare cose anche inutili è un divertimento: perché – hanno pensato - non rafforzarlo con qualche esperienza diversa o inattesa? Perché non vendere e insieme divertire, o divertire e insieme vendere? Anche se personalmente trovo lo shopping una fastidiosa incombenza e i baracconi un luogo da evitare, penso che ognuno sia libero di divertirsi come meglio crede. Penso anche che un imprenditore – in questo caso la Mediapolis Investments spa – sia libero di proporre le proprie iniziative economico-finanziarie. Quando però tali iniziative hanno le dimensioni accennate e intendono movimentare quasi due milioni di persone all’anno, in un territorio delicato e già abbastanza affollato, è giusto porre qualche domanda alle amministrazioni locali. Prima domanda: è veramente necessario o almeno utile un grande supermercato posto ad Albiano? Mediapolis Investments valuta che il bacino dei potenziali frequentatori raggiunga la bella cifra di 30 milioni (18 milioni di residenti in Val d’Aosta, il Piemonte e buona parte di Lombardia e Liguria, cioè entro 3 ore d’auto, più 12 di turisti), ma è chiaro che la maggior parte di loro è già super-dotata di super-mercati a pochi passi da casa. Non parliamo di Aosta, dove il problema dei supermercati non è lo scarso numero ma, all’opposto, il numero eccessivo, che sta eliminando i piccoli negozi dei centri tradizionali, con i ben noti danni alla convivenza sociale. Certamente questo problema esiste pure in tutta l’area Milano-Torino-Genova. Mi pare dunque che gli enti pubblici interessati al Millennium dovrebbero, prima di prendere qualsiasi decisione, eseguire un’imparziale indagine sociale e commerciale sui piccoli negozi e sui supermercati nell’area di loro competenza. Troverebbero che ormai i nuovi supermercati sono più negativi che positivi per l’equilibrio sociale e per la vivibilità degli abitati. La seconda domanda da porsi è la seguente: nel caso che il Millennium servisse e lo si volesse fare, non c’è alcun altro luogo in cui situarlo? Per cominciare: se vi saranno davvero 1,7 milioni di clienti all’anno (cioè 5.000 al giorno), perché dovrebbero arrivare tutti in autostrada? Non sarebbe bene permettere a una parte di loro di arrivare in treno, e fare quindi il Millennium presso Ivrea, o Santhià, o Caluso? Qui i clienti troverebbero anche un centro abitato con i suoi servizi e non solo una “cattedrale nel deserto” come ad Albiano. (Peraltro questa idea potrebbe non piacere ai promotori, che potrebbero aver scelto l’area “desertica” di Albiano anche per l’isolamento di cui il loro Millennium godrebbe, per meglio trattenere i clienti. I quali, per giunta, appartengono probabilmente a una fascia sociale che non usa molto il treno...). Dal punto di vista paesaggistico, la scelta di situare il Millennium ad Albiano, cioè al centro di un paesaggio delizioso e ben conservato, quasi un’isola verde nella gremita e disordinata fascia Cuorgnè-Ivrea-Biella, è certamente buona per i clienti. Ma è chiaramente sbagliata per tutti i non-clienti: non si rovina un bel paesaggio mettendoci un mercato e un albergo proprio in mezzo. Mediapolis Investments fa notare la modesta altezza dei manufatti e sulla originalità dell’edificio principale (una “torre d’acqua” coperta di vegetazione e “attrezzata per fungere da fondale di proiezioni luminose”). In ogni caso l’insieme sarebbe un corpo estraneo nel contesto di un paesaggio agricolo tradizionale ed equilibrato, con pochi, piccoli villaggi quasi inalterati. Tanto più se si mettono in conto le infrastrutture necessarie (viabilità minore e di servizio, alimentazioni idrica ed elettrica, discariche etc.) e il traffico indotto. Ultima domanda. Il supermercato con le infrastrutture annesse e connesse ridurrebbe le risorse agricole e deteriorerebbe l’area agricola circostante di ben più che 500.000 m². Si noti che questo sacrificio dell’agricoltura non andrebbe a favore di un’altra attività produttiva, ma di una puramente commerciale. E’ questo un sacrificio sostenibile? Hanno i nostri enti locali una strategia per l’uso sostenibile del territorio? Raccontano che una volta un tale suggerì di costruire le città in aperta campagna... perché lì l’aria è più pura. Sembra proprio che la scelta di porre il Millennium ad Albiano si ispiri a questa strategia! Francesco Framarin