Dalla nostra corrispondente Paola Olmi: Novità per la stagione dei parchi che aprirà in pompa magna fra qualche giorno. Il parco Zoo di Falconara entra a far parte del Consorzio la Riviera dei Parchi che già comprende Aquafan, Imax
Dalla nostra corrispondente Paola Olmi:
Novità per la stagione dei parchi che aprirà in pompa magna fra qualche giorno. Il parco Zoo di Falconara entra a far parte del Consorzio la Riviera dei Parchi che già comprende Aquafan, Imax, Italia in Miniatura, Le Navi e Oltremare. Novità anche perché questo è l’unico parco non situato in Emilia Romagna, bensì nelle limitrofe Marche.
Claudio Villa - presidente del Consorzio - ha evidenziato, in corso della conferenza stampa di presentazione tenuta il 10 marzo ad Ancona, come oggi non sia più pensabile un modello di sviluppo in cui i singoli operatori si muovono sul mercato isolatamente, copiando acriticamente le iniziative del proprio vicino. “Per vincere la concorrenza - ha continuato - occorre che l’intero territorio della Riviera Adriatica agisca in modo integrato, coordinando in uno sforzo comune tutti i soggetti coinvolti, pubblici e privati, strutture ricettive e ricreative, realtà produttive e istituzioni culturali, zone costiere ed entroterra.” Solo in questo modo è possibile ottenere le economie di scala necessarie per una promozione idonea alle correnti necessità del mercato e solo così si può restituire al territorio un’immagine coerente, capace di trasmettere le caratteristiche di unicità e di eccellenza per attrarre visitatori nella Città Adriatica che si estende da Ravenna ad Ancona.
Il Parco Zoo di Falconara, oggi gestito dalle due figlie di Italo Palanca, è una struttura che interpreta in modo moderno le funzioni di giardino zoologico con finalità educativo-didattiche. Chiarendo il significato di zoo moderno, Gloria Svampa - presidente dell’Unione Italiana Zoo e Acquari - precisa che i più importanti organismi internazionali impegnati sul fronte della conservazione ambientale si rivolgono a istituzioni quali il Parco Zoo di Falconara per chiedere aiuto nel difficile lavoro di salvaguardia delle specie minacciate di estinzione. Oggi lo Zoo si avvale di staff specializzati, informa, educa, raccoglie fondi per la conservazione, forma professionisti che andranno a svolgere ricerche sul campo. “La presenza - continua - di un moderno Parco Zoologico nelle Marche, è il segno di un concreto e serio cambiamento della nostra società verso una consapevole sensibilità ambientale e rappresenta una speranza per il futuro”.
Iole Palanca, che insieme alla sorella Orietta è responsabile del Parco Zoo, risponde alla mia domanda su cosa si aspettano da questo interessante progetto di integrazione con il Consorzio: ”Senza ombra di dubbio l’unione fa la forza”. In attesa di vedere i risultati a fine stagione “possiamo dire di aver avuto soddisfazione a livello lavorativo e personale perché l’essere stati inseriti nel circuito denota la nostra professionalità e il nostro credere in quello che facciamo”. Ci sono novità all’interno del Parco Zoo rispetto alla scorsa stagione e, nello specifico, è stato aperto un nuovo reparto per i primati ed è stato ristrutturato uno dei reparti più vecchi, quello degli orsi bruni. Sono stati modificati alcuni persorsi didattici rivolti alle scolaresche e ci saranno laboratori mobili al servizio dei visitatori anche durante le domeniche. “In tal modo - prosegue Iole Palanca - i biologi forniranno informazioni riguardanti i nostri ospiti animali, i progetti di conservazione a cui prende parte il parco e qualsiasi altra curiosità venga chiesta loro”.