Parksmania.it ha provato alcune delle novità della stagione 2017 di Cinecittà World. Un articolo a cura di Matteo Riboldi

Una riapertura stagionale per Cinecittà World incentrata sull'aumento dell'offerta rivolta ai visitatori. Sono ben nove - alcune, in verità, scarsamente degne di nota - le novità introdotte quest'anno dal parco romano, tuttavia, a seguito della visita effettuata all'inizio del mese di Giugno, ci soffermeremo a descriverne tre in particolare.
"Ben Hur" è senza dubbio la novità con più impatto visivo, date le dimensioni della struttura e la sua particolarità. Si tratta di vivere un'esperienza unica, a bordo di bighe trainate da due cavalli, all'interno di un'arena. L'edificio è niente di meno che un set cinematografico vero e proprio, allestito in occasione delle riprese del film-remake Ben Hur, uscito nelle sale italiane il 29 settembre 2016.
E' ubicato a sud del parco, a circa 600 metri in linea d'aria da quest'ultimo. La fruizione e il raggiungimento dell'attrazione risulta un po' macchinoso ed inconsueto, data la considerevole distanza e le difficoltà organizzative legate a questo fattore.
Innanzitutto è possibile usufruire di Ben Hur solo ed esclusivamente mediante prenotazione da effettuarsi il prima possibile nei casi di giornate con elevata affluenza di visitatori. A nord del parco, vicino all'entrata dell'attrazione "Aktium" è posizionato uno stand dove, lasciando nome e cognome, viene rilasciato un braccialetto, si viene divisi in gruppi e viene comunicato l'orario in cui presentarsi.
Seguendo a piedi un sentiero si raggiunge una strada di servizio nella quale un bus turistico aspetta i visitatori per condurli al set. Il percorso che compie quest'ultimo è di circa 2 km e mezzo, uscendo da un cancello di servizio posto ai piedi del rollercoaster "Altair" e raggiungendo le strade pubbliche confinanti con il parco per poi attraversare i parcheggi ed arrivare infine alla struttura.
L'attrazione vede l'utilizzo delle celebri bighe impiegate nelle riprese del kolossal Ben Hur del 1959, trainate da cavalli e guidate all'interno dell'arena al fine di compiere un giro completo. Un cast member istruisce gli ospiti indicando le modalità di posizionamento a bordo della biga e offrendo brevi nozioni riguardo a ciò che attende i visitatori che si stanno apprestando a compiere il breve ma particolare tragitto. Una volta che tutti i gruppi hanno usufruito dell'attrazione, si raggiunge il bus e si rientra al parco compiendo lo stesso tragitto dell'andata.
A nostro giudizio è interessante l'idea di utilizzare un dismesso set cinematografico per far vivere all'ospite un'esperienza indubbiamente unica nel suo genere, tuttavia, come già sottolineato in precedenza, il raggiungimento del set risulta piuttosto complesso considerando che è stato scelto un imbarco su bus turistici a nord del parco quando la struttura è ubicata dalla parte opposta, senza contare i possibili rischi derivanti dal trasporto di persone su strade pubbliche. E' inoltre difficoltoso se non inaccessibile a persone con disabilità motorie (nel caso volessero solamente fungere da accompagnatori) e a famiglie con passeggini al seguito.
"Horror House" è il classico percorso in stile horror walk-through che è ormai presente in diversi parchi di tutto il mondo. Posizionato nei sotterranei dell'area tematica "Far west", è un dedalo di corridoi e stanze che in precedenza fungevano da magazzini. Con l'aggiunta di elementi scenici e la presenza di attori in carne ed ossa travestiti da noti personaggi dei più famosi film horror, i visitatori percorrono a piedi, in fila indiana, l'intero tragitto a senso unico, terrorizzati dalle comparse che non risparmiano loro continui spaventi o pedinamenti molto ravvicinati.
A nostro parere l'attrazione si presenta realizzata eccessivamente in economia, esattamente con le stesse modalità con le quali vengono allestiti i percorsi horror temporanei di alcuni parchi italiani in occasione del periodo di Halloween. Tuttavia, a sopperire in parte alla mancanza di una tematizzazione più imponente ed elaborata, è la bravura e costanza degli attori che non si risparmiano sull'interazione recitata che hanno con i visitatori.
"Labirinto" è, a nostro giudizio, la novità più interessante che il parco offre in questa stagione. Il successo della "VR", alias realtà virtuale ha fatto in modo che molti parchi divertimento puntassero ad introdurre questo sistema a bordo di alcuni dei loro rollercoaster. Cinecittà World non è stata da meno, tuttavia ha voluto creare uno spazio "ad hoc" per vivere l'esperienza della realtà virtuale con i piedi ben saldi a terra.
"Labirinto" non è altro che l'installazione di postazioni caratterizzate da pannelli di plexiglas all'interno di due ambienti ubicati a pochi passi dalla sopra citata "Horror House". Tali pannelli, posizionati a dovere, creano dei brevissimi percorsi nei quali il fruitore circoscrive i suoi movimenti mentre vive la realtà virtuale. A differenza dei "VR" implementati in un cellulare posizionato nel visore, in questo caso l'ospite indossa il processore come uno zaino mentre il visore contiene uno schermo che proietta solamente le immagini. A completare un'esperienza totalmente immersiva sono fornite cuffie e un dispositivo da impugnare che funge da balestra. E' esattamente come essere all'interno di un videogioco del tipo first person shooter (sparatutto in prima persona).
I movimenti sono perfettamente sincronizzati, l'audio è realistico, mentre al momento l'ambientazione è una soltanto: ci si trova a camminare in un paesaggio infernale, caratterizzato da percorsi pericolanti, strettoie, precipizi e ascensori rudimentali. Gli avversari sono unicamente scheletri, in grado a loro volta di colpirti con frecce. Il sistema di puntamento è anch'esso piuttosto realistico; per colpire avversari lontani occorre calcolare la parabola corretta (e quindi puntare più in alto rispetto a dove si trova effettivamente l'obiettivo). Se si è abbastanza impavidi ed abili da arrivare al termine del labirinto entro un tempo limite e preservando la barra della vita, ci si trova ad affrontare il boss finale, un enorme minotauro.
A fronte di una impeccabile esperienza di gioco vi è però un rilevante problema di portata oraria dell'attrazione. Le postazioni sono sette e ciascun guest ne occupa una per almeno 4 minuti. Ne consegue che i tempi di attesa sono molto lunghi, anche con bassa affluenza. Un'altra situazione anomala riscontrata è la mancanza di igiene riguardante le parti che vengono a contatto con la pelle nuda delle persone: visori e cuffie non sono sottoposti ad alcun tipo di pulizia e disinfezione, passando da un utente all'altro.
In sostanza, è apprezzabile lo sforzo operato dal parco in questa nuova stagione per ridare nuova linfa ad un prodotto che nell stagioni precedenti non ha portato grandi numeri di ospiti al parco. Allo stesso tempo, tutte le novità proposte - e non solo le tre recensite - evidenziano sicuramente la voglia di crescere del parco, ma allo stesso tempo si percepisce l'utilizzo di un budget decisamente limitato per la loro realizzazione, con conseguente sensazione del tipo (banalmente) "Vorrei, ma non posso", che si ripercuote poi inevitabilmente sull'esperienza di visita. Esperienza che potrebbe al contrario essere molto più immersiva con un ulteriore sforzo economico al fine di favorire sempre migliori giudizi da parte del pubblico sull'intera struttura.