Il drammatico appello al Ministro Catalfo di un lavoratore stagionale che opera nel settore dei Parchi di Divertimento ai tempi del Covid-19

Pubblichiamo con molto piacere la lettera che ci ha inviato per conoscenza Alessandro Balestra, da diversi anni stimato e altamente qualificato dipendente stagionale del parco pugliese Carrisiland, che in diverse occasioni abbiamo potuto incontrare nel corso dei Convegni organizzati dalla nostra testata giornalistica durante gli annuali Parksmania Awards.
N.B. I parchi di divertimento, per loro natura, non sono operativi lungo tutto l'arco dell'anno e di conseguenza la stragrande maggioranza dei contratti, anche quelli che vengono rinnovati da moltissimi anni, come nel caso di Alessandro, rientrano nella categoria degli stagionali.
La lettera, inviata al Ministro - o Ministra, come preferite - Nunzia Catalfo, evidenzia ancora il gigantesco disagio che stanno vivendo tutti gli operatori di questo settore, che continuano ad essere ignorati dalle Istituzioni. La speranza è che contribuendo a diffondere drammatici appelli come questo si possano aiutare queste decine di migliaia di persone che pur essendo assolutamente in regola nei confronti dei doveri verso lo Stato, ad oggi sono ancora considerate "invisibili" mentre dovrebbero invece essere considerate alla stregua di ogni altro lavoratore in un momento così drammatico per l'intero Paese e la sua Economia. Riportiamo dunque la lettera di Alessandro:
Egregio signor Ministro, voglio raccontarle la storia di un italiano e di una intera categoria di “italiani” invisibili. Da diversi anni sono dipendente stagionale di un parco acquatico e tematico qui in Puglia. Come tale ogni anno ho lavorato da marzo/aprile fino a settembre con regolari contributi e un contratto a tempo pieno determinato. Il Contratto collettivo applicato è il CCNL per i dipendenti da aziende del settore turismo – FEDERALBERGHI, FAITA, CONFCOMMERCIO, come risulta dal mio UNILAV.
Non potendo per ovvi motivi riprendere il lavoro ho presentato la domanda del bonus da 600 euro che mi è stata respinta perché non risulto un lavoratore stagionale nel settore del turismo. A oggi io e tutti i miei colleghi di settore siamo costretti a non poter riprendere il lavoro per la mancanza di linee guida e soprattutto siamo privi di qualsiasi tipo di sostegno in quanto il codice ATECO dei parchi (93.21.00) non è stato inserito nel decreto Cura Italia.
A quanto sembra anche nel decreto Rilancio si sono completamente dimenticati della nostra categoria. Le aggiungo che l’associazione di categoria si è interfacciata con alcuni membri del Governo i quali hanno risposto che il codice ATECO dei parchi divertimento non è stato considerato perché non siamo riconosciuti come settore turistico.
Gardaland, Leolandia, Mirabilandia, Carrisiland e moltissimi altri, che significa circa 25.000 lavoratori stagionali tagliati fuori… siamo davvero molto delusi!
Facciamo il lavoro che più amiamo fare, cercando di valorizzare il più possibile l’azienda per cui lavoriamo. BUON LAVORO per chi come noi AMA IL SUO LAVORO ma è costretto a non farlo restando a casa, e si sente dimenticato dalle istituzioni che non hanno previsto né un piano di riapertura (anche a lungo termine), né un minimo di indennità per chi ci lavora. “Nessuno resterà indietro” disse il Presidente.
NOI SIAMO INDIETRO. Dopo un mese e 14 giorni è arrivata la risposta dell’Inps: RESPINTA! E' arrivata la respinta. Motivazione? Un lavoratore stagionale di un parco acquatico non risulta nei settori produttivi del turismo. E' clamoroso.
La ringrazio per aver letto questo messaggio, sperando che Lei possa portare il nostro disagio nelle dovute sedi. Saremo ancora considerati lavoratori di serie B anche nei prossimi mesi?
Un Italiano “invisibile” - Alessandro Balestra, Cellino San Marco (BR)