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Non solo sicurezza! Un interessante punto di vista da parte di chi si occupa di sicurezza sul lavoro con particolare attenzione alla tutela dei lavoratori all’intero dei parchi di divertimento

Uno degli argomenti trattati durante i seminari svoltisi in occasione degli ultimi Parksmania Awards in ottobre, è stato quello relativo alla sicurezza nei parchi di divertimento. A uno dei relatori, Federico Favazza di SIC.E.FORM, chiediamo dunque qualche ulteriore approfondimento sul tema.
Quando si associa la parola sicurezza a quella di parco divertimento viene subito in mente la sicurezza legata alle attrazioni, quella degli ospiti presenti all’interno del parco oppure il servizio di vigilanza. L’ultima cosa a cui si pensa è l’aspetto legato alla sicurezza dei lavoratori; infatti, un parco di divertimento è come una città composta da diverse piccole aziende in cui lavorano più persone con mansioni diverse, ad esempio nell’ambito della ristorazione e della manutenzione, poi ci sono gli addetti alle attrazioni, al settore artistico, agli uffici e così via. Curare la sicurezza dei lavoratori ricopre una posizione fondamentale all’interno di un parco divertimento perché si tratta di un settore che si occupa di mettere in atto un insieme di azioni per prevenire possibili infortuni che possono avere conseguenze lievi, fino ad arrivare a infortuni mortali. Infatti, mansioni diverse e spazi grandi significa avere molte variabili da considerare, il tutto elevato all’ennesima potenza perché siamo di fronte ad attività lavorative che si intersecano con la presenza di migliaia di ospiti presenti.
Di quali misure stiamo parlando?
Esiste una normativa in Italia che disciplina quali sono le misure da adottare in modo dettagliato, classifica i luoghi di lavoro e che, in generale, detta le regole da seguire per tutelare la salute e sicurezza dei lavoratori che ricoprono le più svariate mansioni. La normativa prevede che ogni azienda deve avere un sistema organizzato di persone che curano la sicurezza a partire dal Datore di Lavoro all’R.S.P.P., al Medico Competente, all’RLS, agli addetti alle emergenze e così molti altri ancora.
In cosa consiste dunque il tuo lavoro all'interno di SIC.E.FORM?
Il mio lavoro consiste nel valutare i rischi presenti e mettere in atto azioni per ridurli, dalla stesura di documenti agli interventi veri e propri sui macchinari e infine tutto quella che riguarda la formazione sicurezza che, dal mio punto di vista, rappresenta l’aspetto fondamentale e il vero punto di svolta per migliorare il livello di sicurezza dei lavoratori e il loro benessere durante la giornata di lavoro. Dopo alcuni anni di consulenza legata alla sicurezza sul lavoro nelle “classiche” aziende, mi sono ritrovato a seguire i primi lavoratori all’interno dei parchi divertimento; all’inizio ero un po’ in difficoltà perché si trattava di un settore che oggi definisco “particolare” in quanto non comprendeva i soliti lavoratori ma si ampliava a una platea a me sconosciuta, infatti, ho dovuto adattare il mio metodo di insegnamento alle nuove tipologie di lavoratori.
E quindi come è avvenuto questo processo?
Inizio con il corso di formazione base sulla sicurezza, parto snocciolando definizioni e seguo con tutta la flessibilità possibile il programma del corso dettato dalla normativa (concetti di rischio, prevenzione aziendale, diritti e doveri dei lavoratori, organi di vigilanza, etc.). Dopo la prima ora ho la sensazione che non stavo arrivando dove avrei voluto, i lavoratori stavano diventando un tutt’uno con la poltrona e non partecipavano. Alla fine della formazione avevo sicuramente adempiuto all’obbligo normativo di erogare il corso previsto, ma le persone non avevano partecipato attivamente e sicuramente sarebbero tornate a casa senza aver portato con sé nulla che gli avrebbe consentito di fare la differenza. Dopo le prime esperienze mi sono reso conto che dovevo cambiare qualcosa e dare un taglio specifico a tutta quella che era la formazione. Dovevo studiare come plasmare la materia della sicurezza sul lavoro ai parchi divertimento, quindi ho pensato che la cosa migliore che potessi fare era calarmi nelle vesti di un ballerino e chiedermi che cosa avrei voluto sentirmi dire se fossi stato in lui, cosa avrei voluto conoscere che mi potesse tornare utile nel mio lavoro.
Non solo artisti, comunque...
Oltre al settore artistico, infatti, iniziavo a formare anche gli addetti alle attrazioni e tutte le varie persone dell’organico di un Parco. Pensiamo, inoltre, che il cast member in un parco di divertimento deve affrontare una componente fondamentale che non ha un lavoratore che lavora in un’azienda “classica”, ovvero quello di lavorare costantemente con persone di tutte le tipologie e per tutta la giornata lavorativa. Dai corsi successivi ho iniziato a seguire il programma previsto dalla normativa inserendo però dentro argomenti e spunti di riflessione che potessero rendere aderente il corso a quella che era la realtà lavorativa del mondo del divertimento.
Quindi, in concreto?
Faccio un esempio pratico. Osservando il cast artistico di un parco durante un'interna giornata ho notato che gli artisti passavano moltissimo tempo tra di loro all’interno dei camerini, del teatro, della palestra, dei set e di conseguenza si trovavano lontani o non a “vista” della squadra di emergenza aziendale. Per questo motivo ho iniziato a inserire dei moduli di formazione pratica di primo soccorso e antincendio all’interno del corso base, così, nel caso fosse successo qualcosa, sarebbero stati pronti a intervenire in aiuto di un collega e/o nei confronti di un eventuale incendio. Il passo successivo l’ho fatto inserendo un modulo di benessere in azienda in cui si parla di come gestire e organizzare l’alimentazione con una nutrizionista.
Nei Parchi esiste anche un ruolo spesso a torto sottovalutato, ma che invece ritengo molto importante e può risultare particolarmente gravoso. Possiamo parlarne?
Vi siete mai domandati come deve essere ricoprire il ruolo di mascotte indossando grossi costumi? Io sì e mi sono accorto che la pesantezza del costume legata al fatto delle alte temperature estive oppure al fatto, che in alcuni casi, il lavoratore che indossa tale costume è di costituzione minuta, provoca diversi problemi. Abbiamo così iniziato a parlare durante la formazione di posture, di movimentazione dei carichi, del microclima e così via, oltre ad averne parlato abbiamo anche provato tramite esercitazioni i movimenti migliori da fare e le posture da tenere per evitare problematiche nel breve e lungo termine.
Quindi, oltre all’attività di formazione, mi sembra molto chiaro che hai proprio dovuto cambiare il tuo "mindset" anche per l’attività di consulenza (atteggiamento che si riflette nel modo in cui comprendiamo e reagiamo ad ogni situazione), rendendoti conto che ti trovavi in una nuova realtà...
Infatti. Inizialmente ho eseguito una valutazione dei rischi sulla base di procedure standardizzate che utilizzavo in tutte le altre Aziende ma presto mi sono reso conto che non andava bene perché non rispecchiava la realtà e dopo molta esperienza e prove all’interno del settore, soprattutto vivendolo in prima persona e frequentando io stesso i luoghi di divertimento come ospite prima e come lavoratore dopo, con il mio team abbiamo creato dei modelli personalizzati per i parchi divertimento.
Con questo nuovo metodo siamo più attenti a presentare i rischi specifici che solo queste attività presentano, oltre ai classici metodi di valutazione che i tecnici del settore conoscono (valutazione con matrici di rischio, con strumentazione per i rischi specifici) l’aiuto maggiore l’abbiamo ricevuto ascoltando. Sì, proprio ascoltando i suggerimenti derivanti dalle tante ore di formazione in aula con i lavoratori che sono stati direttamente coinvolti in prima persona a collaborare con noi per darci quelle informazioni che solo loro direttamente possono sapere perché si trovano lì, nel “campo di battaglia” quotidianamente.
La formazione aziendale sia in materia di sicurezza sul lavoro che anche di tematiche trasversali come il benessere in azienda o il team-building, rivestono un ruolo primario e di assoluta importanza per migliorare il livello di sicurezza dei propri collaboratori e per prevenire eventuali infortuni, se sono a conoscenza di cosa potrebbe succedere e ho imparato come evitarlo, difficilmente andrò incontro a incidenti. Più sono formato e più sono preparato! Oltre alla tradizionale formazione obbligatoria prevista dalla legislazione, consiglio sempre di intraprendere percorsi di formazione continui durante l’arco di tutta la stagione, a volte bastano anche poche ore ma se eseguite con continuità consentono al lavoratore di avere sempre l’attenzione viva su questi aspetti così importanti.
Vi rivolgete solo agli operatori della squadra di primo intervento o anche ad altre figure?
Vi faccio un esempio reale. La scorsa stagione abbiamo proposto a un parco divertimenti di dare un’infarinatura generale di primo soccorso a tutti i collaboratori del parco e non solo alla squadra di addetti primo soccorso già presente all’interno del parco. Ho voluto coinvolgere tutti. Ci siamo esercitati sulla rianimazione cardiopolmonare dell’adulto, sulle varie procedure di primo soccorso e sulla Manovra di Heimlich, famosa tecnica salvavita di primo soccorso che si utilizza in caso di ostruzione delle vie aeree causata da un corpo estraneo.
Qualche mese dopo, trovo marito e moglie che avevano partecipato a quel corso di primo soccorso. La moglie mi racconta che giusto qualche giorno dopo il corso di formazione si trovava a tavola con il marito il quale, dopo aver mandato giù un grosso boccone di carne, era improvvisamente diventato viola in viso e stava soffocando. Lei si è subito ricordata della manovra di disostruzione delle vie aree fatta nel corso di formazione e prontamente l’ha praticata sul marito riuscendo a salvarlo.
Queste sono storie a lieto fine che un semplice corso di qualche ora ha permesso di salvare la vita a una persona in difficoltà, ha permesso di essere pronti e preparati ad affrontare qualsiasi emergenza che può capitare. Le emergenze sono presenti tutti i giorni nella nostra vita sia in ambito lavorativo che familiare, ma una giusta formazione e preparazione permette di salvare se stessi e le persone che ci circondano.
Vogliamo infine fare un piccolo accenno alla vostra partecipazione in qualità di relatori e sponsor dell'evento Parksmania Awards 2022? Ritieni sia stata utile?
E' stata davvero una gradita occasione per parlare di sicurezza sul lavoro all’interno dei parchi divertimento. Ciò mi ha aiutato a interfacciarmi con altre persone che lavorano nei parchi divertimento su tutte le varie problematiche che un parco, al pari di un’azienda, ha e come fare per migliorare sempre di più il livello di sicurezza e la qualità del lavoro dei propri collaboratori. Qualità che per prima cosa passa dal coinvolgere le persone che ci aiutano a realizzare questo nostro grande sogno ogni giorno. Coinvolgimento che ribadisco arrivi sicuramente dall’investire in un'ottima formazione a più livelli, perché solo con la continua formazione possiamo preparare i lavoratori, che prima di tutto sono persone, ad essere pronti a salvare se stessi e altre vite da un qualsiasi tipo di emergenza. Infine credo che per gli addetti del settore che si occupano di sicurezza all’interno di un parco divertimenti sia davvero interessante e utile ritrovarsi al fine di affrontare questa importante tematica scambiando le esperienze comuni e le relative soluzioni.