Un parco, a differenza di un giardino che ha un puro scopo ornamentale, è una zona più o meno vasta con alberi ad alto fusto che formano una zona boschiva. Il Parco Giardino Sicurtà occupa una superficie di 53 ettari. Per avere un’idea della sua estensione, basta pensare che un campo da calcio misura solo mezzo ettaro!
Nella seconda metà del ‘700 il Conte Antonio Maffei ereditò la villa da uno zio. La villa disponeva di un giardino paesaggistico all’inglese di 25 ettari. In un giardino paesaggistico tutto sembra libero di nascere come vuole. La mano del giardiniere non si deve notare. A metà del 1800 i nipoti lasciarono abbandonato il giardino e solo nel 1941 il Conte Sicurtà prese possesso di tutto e iniziò a curare il giardino.
I Maffei erano una delle più potenti famiglie della zona di Verona ed avevano ereditato le terre dalla Serenissima. Le piante del Giardino Sigurtà furono classificate negli anni ’80 dal Q Garden di Londra. Le indicazioni che attualmente si possono leggere sui cartelli indicativi di ogni pianta, si rifanno a questa classificazione.
L’eremo fu fatto costruire dal Conte Maffei nella seconda metà del ‘700. Venne poi distrutto per il degrado e risistemato solo negli anni ’40 dalla famiglia Sigurtà. Non ha nessun valore artistico, ma ha solo una funzione decorativa e non è visitabile. Il retro dell’eremo è in linea con la villa proprio perché, a causa della sua funzione decorativa, doveva poter essere ammirato dalla casa del Conte.
Il dr. Giuseppe Carlo Sigurtà alla morte del suo primo cane, un pastore belga, decise di creare un cimitero per i cani. In segno della fedeltà e della purezza dei cani, nel laghetto vicino al cimitero dei cani sono state messe delle ninfee bianche. La scultura del cane, ha lo sguardo verso sinistra, rivolto verso la villa.
Nel ’41 spese circa 800 mila lire (corrispondenti a circa 2,5 milioni di euro dei nostri giorni) per comprare tutto il terreno, approfittando del fatto che era in svendita. In seguito ad una grossa siccità e solo dopo aver acquistato il tutto, Sigurtà scoprì che in base ad una vecchia legge di cui non era a conoscenza, per poter attingere l’acqua dal Mincio e potere irrigare era necessario pagare una tassa di 15 lire all’anno e pensò di essere stato imbrogliato.
Solo nel 1978, dopo essere andato in pensione, decise di aprire il parco al pubblico per potersi autofinanziare. Inizialmente era possibile visitare il parco solo il sabato e la domenica ed esclusivamente in auto. Dopo un diverbio con un visitatore, fece costruire 12 parcheggi a tempo, in modo da permettere agli ospiti di poter scendere ed ammirare meglio le meraviglie del parco.
Dal momento che Sigurtà era sposato ma non aveva figli, nel testamento designò come erede per il parco il nipote Enzo, mentre lasciò la villa all’altro nipote. Gli attuali proprietari e gestori del Parco Giardino Sigurtà sono Giuseppe e Magda, figli di Enzo. Solo da pochi anni i nipoti decisero di rendere il parco pedonale.
- Il viale delle rose conta circa 10 mila rose, tra cui la Rosa Anticata Rifiorente e la Queen Elisabeth.
- Il castello che si vede sulle fotografie, in fondo al Viale delle Rose, non fa parte del parco ma è il Castello di Valeggio sul Mincio.
- Il poeta-scrittore Ippolito Pindemonte, cugino del Conte, quando scrisse il suo trattato sui giardini, citò il Viale delle Rose ed il Castelletto. Il viale esisteva già nella seconda metà del ‘700 ma fu allungato in seguito per dare l’illusione ottica che il castello sia parte del parco.
- Il Laghetto delle Tartarughe ospita circa 40 tartarughe dalle orecchie rosse. Si tratta di una razza americana, carnivora ed aggressiva.
- La Grande Quercia, con i suoi circa 385 anni (la vita media è di 1000 anni) è l’albero più vecchio del parco. Ha una circonferenza di circa 6 metri ed un’altezza di 16 – 17 metri.
- La poesia che è sulla Pietra della Giovinezza è stata scritta da Samuel Hulman all’età di 70 anni.
- Il Castelletto fu fatto costruire nella seconda metà del ‘700 dal Marchese. Contiene affreschi e documenti privati. Non è visitabile. Negli anni ‘40 fu usato per la conferenza di Lorenz, scopritore della penicillina e dell’antipolio.
- Il parco ospita anche l’unico campo da tennis d’Italia in erba naturale che segue lo stile di costruzione e manutenzione di Wimbledon. Ogni anno, prima di Winbledon, la nazionale italiana di tennis si allena su questo campo. Il campo fu fatto costruire dal Dr. Sigurtà che amava questo sport.
Alcuni numeri del parco:
- 300.000 visitatori all’anno (dato anno 2006)
- 18 laghetti artificiali