Come nascono i costumi di scena? Entriamo nel backstage di Movieland Park per scoprire il prezioso ingrediente che concorre al successo degli show presentati dai parchi di divertimento

A cura di Giorgia Tonini, Blogger di La Valigia di Pimpi
Alcune delle cose che adoro dei parchi di divertimento non è solo il loro essere, ma è l’atmosfera festosa, l’akunamatata e gli spettacoli dal vivo. Quello che però si vede sul palco è solo la punta dell’Iceberg frutto di un lavoro che comincia molto tempo prima dell’apertura del parco e che non costa solo fatica e sudore, ma anche una squadra di lavoro attenta, coesa e come si dice “sempre sul pezzo”.
Dal mio essere curiosa e mai sazia di cose da imparare, mi piace capire ed entrare nei meccanismi dei cosiddetti “dietro alle quinte” e, per questo, sono andata a Movieland Park per incontrare Alessandro Cielo il costume designer: colui che crea gli abiti di scena del parco.
Ecco, dunque, che entro nella “stanza dei bottoni” in cui gli outfit e i look degli artisti, dal concept diventano realtà: la sartoria. Alessandro, ma come nascono i costumi di scena di Movieland?
"Principalmente da una richiesta di copione, ovvero, a seconda di quale spettacolo viene allestito. È da questa decisione che il pensiero creativo spicca il volo per poi realizzare il costume. All’interno di questo percorso ci possono essere due strade percorribili: la prima se si tratta di personaggi conosciuti attraverso riferimenti cinematografici o iconici già ben definiti, la seconda se sono di pura fantasia.
Non cambia molto l’iter di ideazione e di produzione, cambia solo il fatto che se nel primo caso ci dovrà essere un’attenzione quasi maniacale a ricostruire al meglio ciò che le persone si aspettano, nel secondo caso si può spaziare prendendo spunto da. L’ispirazione ha la stessa matrice, ma con una semantica leggermente diversa.
Ciò che è presente sia in uno che nell’altro caso è il lavoro di studio e di ricerca che investe sia il disegno del bozzetto sia la costruzione dei personaggi stessi. Anche il materiale con cui confezionare i vestiti ha un’importanza fondamentale: deve essere scelto alla luce del fatto che sono abiti sottoposti all’usura della stagione intensa, dei lavaggi e dei cambi veloci che spesso impongono le scalette degli show. In poche parole i costumi devono essere d’impatto, ma allo stesso tempo comodi, pratici e veloci. Questa è è la base da cui parte l’idea e poi la successiva realizzazione a prescindere da tutto".
Alessandro non è da solo in tutto questo. Oltre a rotoli di stoffa, rocchetti di filo, passamanerie e macchine da cucire, ha uno staff che non smette praticamente mai di creare. Non solo operano con mani fatate per creare gli abiti, ma pensano proprio a tutto: agli accessori, al trucco, al parrucco, al lavaggio e allo stiraggio.
La sartoria di Movieland è uno scrigno di colori in cui avrei voluto, non solo avvolgermi da drappi di stoffa a caso, ma indossare la riproduzione pazzesca dell’abito di Glinda in Wicked sul manichino all’ingresso del laboratorio.
Ecco, dunque, che io ci sto pensando: uno di questi giorni chiamerò Alessandro, entrerò in sartoria come Giorgia e ne uscirò come Marilyn, facciamo la scommessa?