L’andamento della Stagione 2013 dei Parchi di Divertimento italiani al 31 luglio. Nonostante il Meteo avverso e la Crisi dei consumi, c’è ancora speranza?

Crisi, crisi, crisi... E' la parola che, come un mantra, ormai da diverso tempo riempie i sogni - o per meglio dire gli incubi - degli italiani in genere e degli imprenditori in particolare. L'Economia è in crisi da diversi anni, ma ad aggiungere combustibile sul fuoco che sta bruciando i bilanci delle imprese dell'amusement business, quest'anno ci ha pensato anche il meteo.
Una primavera e un'inizio estate da brividi, e non solo in senso figurato. Freddo e pioggia hanno martoriato la Penisola fino a ben oltre la metà di giugno, con conseguenze che tutti ora sono curiosi di scoprire data la già complicata situazione esistente. E infatti, la prima domanda che viene rivolta a chi scrive durante le visite all'interno dei parchi di divertimento è: “Come stanno andando gli altri parchi?”.
Con un questionario inviato online a tutti i parchi italiani il 31 luglio scorso abbiamo modificato in: “E il vostro parco come sta vivendo questa prima metà della stagione 2013?”. Lo scopo è lampante e cioè, oltre alla realizzazione di questo articolo, quello di cercare di “fare sistema” tra parchi con la condivisione di alcuni dati - seppure a carattere molto generale - che possano fornire un piccolo spaccato della realtà a tutte le aziende che si trovano a navigare sulla stessa barca tra i flutti di un mare in tempesta che non perdona più nulla.
Purtroppo, come vedremo, solo una piccola percentuale di strutture ha risposto al nostro invito e questo, al netto della considerazione che si tratta di un periodo di forte impegno lavorativo per i gestori - che non è comunque giustificabile data la brevità del questionario - è il sintomo di una purtroppo ancora scarsa attitudine alla collaborazione in nome del bene comune.
Mai come oggi, almeno a parere di chi scrive, sarebbe invece importante il confronto tra le diverse realtà dell'amusement italiano, grandi o piccole che siano, per cercare insieme di capire il mercato nella sua globalità e di condividere le eventuali soluzioni possibili. Già adottate o in via di sperimentazione. Se la barca affonda, non tutti poi sono capaci di nuotare e soprattutto, senza qualche salvagente cui aggrapparsi, non si salva nessuno.
In occasione dei prossimi Parksmania Awards 2013, in programma giovedi 17 ottobre all'interno dell'incantevole struttura del Parco delle Fiabe - Castello di Gropparello (PC), sarà possibile avere un'importantissima occasione di incontro “de visu” tra i parchi, in cui - come nelle edizioni precedenti - si potrà fare il punto della situazione. Nel frattempo, aiutandoci con le risposte ricevute alle nostre domande tramite il sondaggio online, cerchiamo di fotografare la situazione dei parchi italiani al 31 luglio 2013.
Iniziamo dal Sud e precisamente da uno dei parchi più importanti d'Italia, Etnaland, che quest'anno è raddoppiato in estensione, inserendo una grande area tematico-meccanica a fianco della già esistente area acquatica. Ingresso separato per i due parchi e dunque, almeno per quest'anno, dati separati, che in questo caso si riferiscono esclusivamente a quelli del parco acquatico. La prima domanda, a cui risponde il direttore Francesco Russello, nasce da una constatazione sotto gli occhi di tutti. Dalle informazioni in nostro possesso pare che da fine giugno, dopo una partenza lenta per quasi tutti, si stia assistendo ad una ripresa. Solo un problema di meteo o, a suo parere anche altri motivi?
“Oltre il meteo non certo favorevole per noi anche durante la prima metà di luglio, resta comunque palese una sofferenza particolarmente sentita sulla spesa interna pro-capite dovuta all'attuale situazione socio economica decisamente sentita nella regione Sicilia. Mentre la giustificazione per il calo del 14% degli ingressi potrebbe anche essere ricercata con l'apertura del parco tematico, il risparmio effettuato sulla spesa interna dai nostri ospiti - il 16% in meno rispetto allo stesso periodo del 2012 - sopratutto considerando la politica favorevole dei prezzi da noi attuata già dalla stagione scorsa, è un sintomo palese del massimo bisogno di risparmio che le famiglie hanno in questo periodo.
A maggior conferma di quanto sia l'attuale crisi a penalizzare anche il nostro settore, rileviamo che il calo maggiore delle presenze al parco avviene soprattutto dalle città più distanti (oltre i 150 Km) per i costi di trasporto che ogni singola famiglia deve affrontare. In questo quadro di ristrettezza economica quindi non è facile prevedere se il pubblico locale aspetterà le vacanze di agosto o se proprio non si permetterà almeno per qualche anno spese ritenute superflue come quelle legate al divertimento. Le nostre previsioni restano comunque assolutamente pessimistiche, soprattutto considerando la ormai ridotta capacità di spesa dei cittadini e le nuove manovre fiscali in programma”.
Restiamo sull'acquatico e ci spostiamo nel Centro Italia dove Aldo De Nardellis, responsabile marketing di Aqualand del Vasto, sostanzialmente conferma le valutazioni del collega siciliano.
“Sicuramente il meteo ha influenzato la performance insoddisfacente. Oltre alle piogge - in particolare nei weekend - e alle temperature basse rispetto alle medie, quello che ha influito maggiormente è stata proprio la sensazione che l'estate meteorologica sia partita dopo il 20 luglio. Molto negativo anche l'effetto delle previsioni meteo rivelatesi sempre più allarmistiche rispetto alla realtà. Si evidenzia inoltre l'effetto della crisi economica con molte aziende locali in gravi difficoltà - licenziamenti, cassa integrazione, mobilità - con ripercussioni negative sui livelli di spesa sia per ingresso che per i consumi interni, oltre ad un chiaro calo dei turisti sul nostro territorio, soprattutto italiani.
Aumenta di conseguenza la sempre maggiore attenzione della clientela per le promozioni, in particolare quelle online. E' stato molto alto il numero dei biglietti venduti tramite web - primo anno di vendita per noi - e dei menù. Molto positivo il riscontro delle attività di marketing tramite web - google, social network, in particolare facebook - che hanno consentito di interagire in maniera diretta con i clienti effettivi e potenziali per comunicare promozioni, eventi, news in generale e soprattutto per ricevere feedback. Questo non ha comunque impedito, a oggi, il segno negativo sia nel numero di ingressi rispetto alla scorsa stagione, sia nella spesa media dentro il parco, quantificabili rispettivamente nel -11,5% e -12%”.
Saliamo a Nord-Est presso Aqualandia di Jesolo Lido, dove Massimo Lanza, direttore marketing del parco, concorda sul meteo: "I nostri dati di luglio, in crescita rispetto al già ottimo luglio del 2012, indicano come unico problema il fattore climatico riscontrato nelle prime settimane di apertura. A oggi siamo ancora al -7,5% sugli ingressi, ma stiamo recuperando velocemente se consideriamo che a giugno eravamo ben oltre il -10%. Probabilmente anche la crisi ha causato alcune ripercussioni, che sono però state ampiamente assorbite dalle iniziative di sviluppo messe in campo anche quest'anno dalla società.
I dati di questi ultimi anni ci stanno infatti indicando che intervenire sulla leva del prezzo è una scelta meno premiante rispetto alle iniziative di costante miglioramento del prodotto e dei servizi. Prova ne è che non avendo mai voluto adottare politiche aggressive sui prezzi e investendo su tematizzazione e ristorazione, il nostro fatturato è addirittura aumentato, forte anche del +4,1% che stiamo registrando sul fronte della spesa media pro-capite (da food & beverage, n.d.r.) all'interno di Aqualandia”.
Un calo del 25% sulla spesa interna è invece segnalato da Terme di Giunone, parco acquatico termale di Caldiero (VR), per bocca del suo direttore Vittorio Gazzabini.
"Se da un lato la crisi ha costretto molte famiglie a non andare in vacanza e quindi a usufruire maggiormente del parco acquatico di prossimità come momento di svago, dall'altro ha notevolmente ridotto i soldi a disposizione delle famiglie. Tanto da ridurre sensibilmente sia gli stessi ingressi al parco, allo stato attuale registriamo un -10%, che la capacità di spesa all'interno dello stesso. Le famiglie ormai hanno infatti preso l'abitudine di arrivare con il frigo portatile ed hanno limitato il consumo al bar al solo gelato o caffè”.
In Romagna, presso Italia in Miniatura, l'amministratore unico Paolo Rambaldi denuncia “Al 31 luglio un -7,87% sugli ingressi rispetto alla stessa data del 2012, ma buona parte di questo calo è dovuto al pessimo tempo meteorologico del mese di aprile, Pasqua e al calo di prevendite alberghiere. In verità noi siamo infatti in attivo come trend sulle presenze già da inizio giugno.
Il clima ha dunque certamente inciso, ma il calo nelle presenze alberghiere è il segnale di una generale difficoltà di ripresa, che quest'anno ancora indubbiamente pagheremo. Sintomo evidente, il -12% che stiamo registrando sul fronte della spesa interna al parco. Considerando dunque tutto questo, la nostra sostanziale tenuta sugli ingressi è secondo noi motivata dal buon recepimento della promozione 2013 "Esagerato", che permette con lo stesso biglietto di rientrare tutto l'anno gratuitamente".
Da un parco tematico-meccanico/miniature all'altro; Massimiliano Freddi, direttore di Minitalia Leolandia, non ha dubbi: "Il meteo ha influenzato al 90% sul calo iniziale di visitatori che abbiamo avuto.
Per quanto riguarda la nostra realtà, la crisi quando il clima è ideale impatta poco. Tanto è vero che i mesi di giugno e luglio ci hanno permesso di riprendere quasi completamente le minori presenze della primavera. Al momento siamo ancora a un -8% sugli ingressi, ma se il caldo eccessivo non impatterà troppo, contiamo addirittura di migliorare gli ingressi rispetto al 2012. Per quanto riguarda la spesa pro-capite interna al parco, non abbiamo riscontrato finora alcuno scostamento rispetto ai dati dello scorso anno”
Sul fronte dei parchi faunistici/di vita marina, registriamo l'intervento di Francesco Soressi, amministratore delegato di Oltremare (RN), che ribadisce come “Sicuramente la primavera fredda ed instabile ha inciso in modo negativo, oltre allo stato generale di crisi e soprattutto la forte propensione ad eliminare tutto quello che viene percepito come superfluo, che penalizza oltremodo il nostro settore. Detto questo, in Emilia si registra qualche lieve segnale di ripresa rispetto al 2012 e le presenze di Oltremare sono ora attestate sui valori della scorsa stagione. Uguali valori anche sul fronte della spesa pro-capite interna. Ovviamente la nostra struttura ha rivisto completamente l'offerta e la struttura dei costi e al momento siamo molto soddisfatti dell'alto livello di apprezzamento della nostra clientela, che sta rispondendo di conseguenza”.
Per Nadia Benedetti, socio di proprietà del Parco Faunistico Le Cornelle (BG) “E' sicuramente un problema di meteo. La stagione è iniziata con il brutto tempo e ora il caldo eccessivo non ci aiuta affatto. Le temperature elevate penalizzano le strutture come la nostra in egual misura come per la pioggia. Per questo motivo allo stato attuale segniamo un -15% sia sul fronte degli ingressi che su quello della spesa all'interno del nostro parco”.
“Il meteo ha inciso negativamente nel periodo primaverile - esordisce Filippo Saccà, marketing manager di Zoom Torino - favorendo la concentrazione delle visite (picchi) solo in alcune festività. Stimiamo però l'incidenza del meteo per non più di un 10% perché come parco di prossimità, la politica promozionale dei giorni infrasettimanali ha favorito le visite sul bacino limitrofo diminuendo di fatto l'effetto meteo sulla decisione di visita. Il lancio poi della nuova area Savana, novità 2013, ci ha aiutato sensibilmente nella crescita dal momento che segniamo a oggi un +50% sul numero di ingressi e un +10% sulla spesa interna da parte degli ospiti”.
Ovidio Brambilla, direttore di Parco Ittico Paradiso (LO), conferma che “Oltre al periodo di crisi che stiamo attraversando, il tempo avverso ha effettivamente danneggiato in maniera pesante le strutture tipo la nostra. Per quanto riguarda le possibili soluzioni per arginare questa crisi, trovo che le iniziative di co-marketing che ultimamente stanno coinvolgendo, tutti assieme, un numero spropositato di parchi, siano controproducenti. Molto meglio il coinvolgimento di un gruppo molto ristretto di strutture, che in questo modo possono anche pubblicizzarsi e non essere inserite in cataloghi da cui il cliente estrae dal mazzo una struttura spesso a caso. Oltretutto, essendo spesso strutture che offrono prodotti simili, si finisce per creare una concorrenza ulteriore tra parchi della stessa area geografica e che si rivolgono allo stesso target”.
Chiudiamo questa carrellata di interventi con alcuni rappresentati di Parchi Avventura.
Il direttore di Antharesworld (TO) non si sbilancia sul meteo, ma ci tiene a sottolineare che “Quest'anno abbiamo rilevato una significativa riduzione di presenze da parte di scuole, centri estivi e gruppi organizzati, dovuto probabilmente all'incidenza dell'alto costo del trasporto (autobus) per raggiungere la località sede del nostro parco. Quantifichiamo il calo rispetto al 2012 nell'ordine del 12%”.
Dal parco Avventura pugliese Adrenalin Zone sottolineano come “Sicuramente le condizioni meteo negative hanno inciso per un buon 75%, mentre il restante 25% è dato dagli innegabili problemi economici che affliggono la popolazione. Noi contiamo di riuscire a recuperare qualcosa nei mesi di settembre ed ottobre, ma allo stato attuale segniamo un -30% sulle presenze”.
Chiudiamo con l'intervento del proprietario di un Parco Avventura dell'Emilia Romagna: “Nel nostro caso non c'è stata nessuna ripresa, ma un costante decremento anche con il tempo buono. Ci attestiamo infatti su un -25% sul fronte delle presenze. Peraltro, l'incremento di spesa media che registriamo, del 5%, è dato da nuove attività a pagamento introdotte per il 2013. Nel nostro parco l'ingresso è libero, si pagano solo i percorsi. Il decremento dallo scorso anno è dato anche dalla rinuncia di molti genitori che, per risparmiare, scelgono di non svolgere le attività riservandole solo ai propri bambini e ragazzi. Oltretutto, a seguito di una crisi che perdura ormai da troppo tempo, non c'è stato nessun incentivo per le assunzioni degli stagionali e addirittura con la riduzione dell'importo massimo erogabile tramite i buoni lavoro ai lavoratori occasionali si è ulteriormente aggravato il costo del lavoro, che a questo punto è diventato insostenibile".
Riassumendo, risulta dunque evidente che la sofferenza delle strutture amusement, come peraltro accade in quasi tutti i settori dell'economia italiana, in questo momento sia elevata. Ciò premesso, è anche vero che alcuni casi specifici tra quelli affrontati possono fornire alcuni spunti su cui riflettere nell'immediato futuro da parte di tutti gli operatori. Allo stesso tempo è bene evidenziare che il quadro che abbiamo esaminato è da considerarsi senza ombra di dubbio parziale e che solo a fine stagione si potranno tirare veramente le somme.
Consideriamo dunque questo articolo come una sorta di prima risposta alla classica domanda di metà stagione, “Come stanno andando gli altri parchi?”. La speranza è che alla domanda che porremo a fine stagione, ancora una volta a tutti, “E il vostro parco come è andato?”, risponda un numero ben più numeroso di operatori rispetto a questo frangente, in modo da poterci dare la possibilità di presentare un quadro ben più esaustivo e utile della situazione.
Se poi qualcuno ritiene di non avere bisogno del salvagente, prego, si accomodi, la costa più vicina è a 15 miglia... A nuoto!