Intervista a Sergio Feder, presidente del Comitato Esecutivo del Resort spagnolo

A fine 2009 l'annuncio: il Fondo di Investimento Investindustrial entra nell'azionariato di PortAventura, il Resort spagnolo nato nel 1994 e che dal 1999 al 2004 è stato gestito con non troppa fortuna anche dal colosso americano Universal. L'operazione prevede una riorganizzazione di PortAventura, che viene separato in due società indipendenti.
La prima società, composta da Criteria CaixaCorp al 50% e Investindustrial per il restante 50% comprende il parco tematico Port Aventura, il parco acquatico Costa Caribe e la gestione degli alberghi Port Aventura, Caribe Resort, Gold River e El Paso, oltre al Centro Congressi e al Beach Club. La seconda società, il cui unico azionista rimane Criteria CaixaCorp, ha in dotazione i terreni ad uso residenziale e commerciale e i campi da golf. Questa operazione ha comportato un aumento di capitale di 95 milioni di euro a carico di Investindustrial.
Investindustrial di Andrea Bonomi ha già operato nel settore dei parchi tematici in quanto protagonista dell'operazione di acquisto di Gardaland dagli storici azionisti -2005 - e della successiva cessione al gruppo Blackstone/Merlin Entertainment nel 2006. A dirigere il Resort è stato chiamato Sergio Feder, ex amministratore delegato di Gardaland fino al 2008, che ci accoglie nel suo studio spagnolo a inizio luglio per rilasciare una intervista a Parksmania.it.
Perchè un imprenditore italiano che ha avuto un ruolo di primo piano per quindici anni nel settore amusement, dopo una pausa di due anni, decide di lanciarsi in una nuova avventura? Una sfida oltretutto assai impegnativa perché fuori dal proprio paese e al cospetto di una delle maggiori realtà europee, che fino ad ora però non ha prodotto risultati eclatanti rispetto agli intendimenti iniziali di chi, nel 1994, lo aveva progettato, finanziato e realizzato.
“Innanzitutto vorrei fare una premessa importante accennando alla mia esperienza in Gardaland. E' indubitabile che negli anni il parco gardesano abbia avuto una grande crescita, ma negli ultimi tempi si erano verificate sostanzialmente due condizioni, che hanno inciso nella decisione di passare la mano. Ultimamente il parco aveva raggiunto livelli di redditività molto alti, soprattutto se paragonati ad altre strutture con le medesime caratteristiche. La storia di Gardaland è ben nota a tutti ed è una storia realizzata da alcune famiglie che agli inizi degli anni '70 si sono unite per costruire il parco. Con il passare degli anni, però, il ricambio generazionale ha prodotto un ulteriore frazionamento dell'azionariato.
La natura stessa della sua composizione societaria, quindi, a mio parere non permetteva più di operare seguendo una linea di guida unanimemente condivisa. Questo ovviamente comportava un rischio e cioè quello di non potere continuare ad avere una crescita simile a quella degli ultimi anni. Contemporaneamente, l'avvento sul mercato internazionale del gruppo Blackstone/Merlin, che con il suo dichiarato interesse a rivestire un ruolo di primaria importanza nell'amusement business ha fatto si che il valore di alcuni parchi, e Gardaland nello specifico, lievitasse enormemente. L'offerta di acquisto formulata agli azionisti del nostro parco da parte del gruppo inglese è stata dunque estremamente interessante da un punto di vista economico.
Ora, a distanza di alcuni anni, questa nuova sfida parte dalla consapevolezza di avere la possibilità di gestire una grande realtà. Gli addetti ai lavori, ma anche solo chi conosce PortAventura per averlo visitato, percepisce la sua qualità di prodotto, l'enorme ricettività alberghiera e il valore del parco acquatico. Senza dimenticare il Beach Club, il nuovissimo Convention Centre e i campi da golf. L'opportunità, dunque, di potersi misurare con una realtà di altissimo livello, punto di riferimento tra i più importanti del panorama europeo, è stata la motivazione maggiore che mi ha riportato a lavorare nel settore. Sono orgoglioso di avere intrapreso questa sfida.
Un altro grande stimolo è poi rappresentato dal fatto che, insieme a Investindustrial, si è deciso di intraprendere un piano di sviluppo focalizzato su due fronti. Ulteriore miglioramento del prodotto con un investimento economico importante - 80 milioni di euro in 4 anni - per realizzare nuove attrazioni e uno sforzo particolare volto all'apertura di nuovi mercati di pubblico. Un programma a medio termine che affronteremo insieme al nostro partner, l'azionista storico Criteria CaixaCorp, che ha deciso di condividere con noi questo ambizioso programma.
La gestione è completamente in carico a Investindustrial, che porterà la propria esperienza realizzata a Gardaland, ma anche i nostri partner contribuiranno significativamente con la loro storia. Gardaland infatti si rivolgeva principalmente al mercato italiano e tedesco, mentre lo staff spagnolo vanta un forte rapporto, oltre logicamente al mercato spagnolo, anche con quello francese e inglese. Unire questo bagaglio di esperienze ci è sembrato estremamente interessante. La sinergia tra operatori che negli anni hanno saputo dotare il parco di un'offerta così ricca, penso ad esempio al Convention Centre o ai quattro hotel, e la nostra esperienza di gestori in Italia, siamo convinti possa portare a risultati ancora migliori di quelli già raggiunti”.
L'intero Resort di PortAventura, a iniziare dal parco tematico, è stato dimensionato fin dal principio con l'intento di contenere ben più dei visitatori che in realtà ospita - 3.000.000 nel 2009, secondo il report TEA/ERA - e anche negli anni successivi all'inaugurazione si è sempre intervenuti con inserimenti importanti che non hanno poi trovato riscontro oggettivo nelle presenze. Questo può ora trasformarsi in uno dei punti di forza del parco?
“Esattamente. Ecco perchè abbiamo pensato, oltre agli investimenti focalizzati su nuove attrazioni - ulteriore miglioramento del prodotto - che è importantissimo puntare anche su nuovi mercati per raggiungere nel medio termine quel maggiore numero di visitatori che è già perfettamente sostenibile dalla nostra struttura. Riguardo gli investimenti nell'immediato futuro, sono già in corso i lavori per la realizzazione di una nuova area dedicata ai bambini. PortAventura è un parco molto attento alla famiglia e pur disponendo di molte attrazioni fruibili dai più piccoli, non dispone di un'area dedicata esclusivamente a loro.
Una zona in cui si dia spazio al colore e alla fantasia. Verrà inaugurata nella stagione 2011 e la qualità, anche a livello scenografico, sarà pari a quella di tutte le altre aree già presenti. Poi ci concentreremo sul target teenager inserendo attrazioni di livello internazionale e possibilmente uniche in Europa per dimensioni e qualità, perseguendo una filosofia che preveda una grande novità ogni anno. In definitiva, la stessa filosofia che ha contraddistinto la mia attività passata a Gardaland”.
Per quanto riguarda Costa Caribe, il parco acquatico che sorge a fianco del parco tematico, avete dei progetti?
“Si, abbiamo già programmato un investimento importante che porterà ad una sua espansione e all'inserimento di nuove attrazioni. Il parco è già ora molto ben tematizzato, in stile caraibico, ma merita di essere ulteriormente migliorato sia in qualità che in capienza”.
Investimenti consistenti in scenografia all'interno dei due parchi comportano la necessità di rivolgersi ad aziende importanti. Avete già trovato sul mercato i vostri partner futuri?
“A Gardaland avevamo creato un Art Department composto da ottimi professionisti e buona parte dei lavori venivano realizzati direttamente da noi. In questo caso abbiamo già individuato alcune aziende spagnole di provata capacità ed esperienza che doteranno le nuove attrazioni e le aree circostanti di scenografie all'altezza della storia di questo parco. Siamo anche avvantaggiati dalla grande disponibilità di terreno ancora libero e questo agevolerà notevolmente la collocazione di attrazioni e scenografie, lasciando spazio alla creatività dei tecnici e degli artisti che saranno chiamati a realizzarle”.
Fino ad ora abbiamo parlato di investimenti economici e di qualità di prodotto, tralasciando volutamente l'aspetto relativo all'area in cui è collocato il Resort e alle sue potenzialità, punto di partenza per aggredire, come si è detto, i nuovi mercati. Vogliamo parlarne?
“PortAventura è già oggi un polo di destinazione. E non solo perché è collocato quasi al centro della Costa Daurada, ma perché la presenza dei suoi quattro hotel, del parco acquatico, del Centro Congressi, del Beach Club - bellissimo angolo di relax a ridosso del mare - e dei campi da golf, ne fanno un luogo di vacanza ideale per le famiglie e una grande opportunità di business per le aziende. Non esiste infatti a oggi in Europa una così vasta pluralità di offerta abbinata ad una altrettanto grande capacità ricettiva di tipo congressuale e alberghiero, fatto salvo il Resort Disney di Parigi.
Chi non ha mai avuto modo di scoprire la realtà di PortAventura resta stupito di fronte a tutto questo, lo constatiamo tutti i giorni, e dunque uno dei primi passi da compiere per aumentare il numero di visitatori è farsi conoscere. Attualmente il parco ospita una clientela straniera proveniente principalmente da Francia e Inghilterra, mentre è in fortissima espansione il turismo proveniente dalla Russia. Un mercato su cui dobbiamo lavorare molto, però, è quello italiano, unitamente a quello tedesco e olandese. Obiettivo principale è dunque quello di aggredire questi ultimi mercati per farci conoscere e in tal senso abbiamo già predisposto un piano che dovrebbe portare i primi frutti già a partire dalla prossima stagione”.
Questa intervista, osserviamo, è un piccolo anticipo sul lavoro.
“Saremo facilitati anche dall'esplosione dei voli low-cost. In Spagna operano compagnie molto efficienti e le rotte servite in tutta Europa sono moltissime. Grande disponibilità di alcune compagnie iberiche anche per quanto riguarda i voli charter e per quanto riguarda gli operatori turistici abbiamo trovato molta attenzione. Questo ci conforta decisamente”.
Torniamo sull'operazione che ha riportato Investindustrial e Sergio Feder alla guida di una struttura importante del panorama amusement. Abbiamo parlato di motivazioni e di obiettivi, ma ritiene che questi siano sufficienti a giustificare un investimento di tale portata - l'acquisizione del 50% dei due parchi - in un momento di congiuntura economica così drammatico? Il parco di divertimenti rientra nei cosiddetti investimenti anticiclici o si tratta, come ci è parso fino ad ora, di una scommessa in cui avete intravisto elementi di rischio minori di quelli con cui fino ad ora un po' tutti i vostri predecessori hanno dovuto confrontarsi?
“Abbiamo intravisto, o ancora meglio - data l'evidenza - visto, la qualità del prodotto. Un prodotto di livello assolutamente internazionale che, di conseguenza, può rivolgersi ad un pubblico internazionale e non solo locale come può essere quello composto dagli spagnoli residenti e dai turisti presenti nei tre mesi estivi sulla costa. Questi ultimi ovviamente non ci bastano.
Per quanto riguarda la crisi, che senza ombra di dubbio sta colpendo pesantemente anche le famiglie, storicamente non ha mai influito particolarmente sul prodotto parco a tema, che generalmente esce sempre bene dalle congiunture economiche negative. La visita ad un parco di divertimenti, per una famiglia media, nella scala di valore relativa alle spese irrinunciabili, difficilmente perde posizioni”.
Investindustrial non gestisce i campi da golf. C'è comunque sinergia totale?
“Crediamo che vi debba essere una forte collaborazione perché solo in questo modo il prodotto è completo. I campi da golf non possono prescindere dalla presenza degli hotel e lo stesso Beach Club è oggi aperto ai clienti degli alberghi. La capacità di attrarre un vastissimo target di pubblico ne viene rafforzata e Criteria CaixaCorp ha dimostrato tutto il suo interesse continuando a investire pesantemente su questa parte, che è interamente di sua proprietà. E noi naturalmente abbiamo tutte le intenzioni di fare la nostra parte al meglio delle nostre possibilità, nell'interesse di tutti. E' una sfida importante e vogliamo assolutamente vincerla”.