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Parksmania / Articoli tecnici / Recensione de “I parchi di divertimento nella societa’ del loisir”

Recensione de “I parchi di divertimento nella societa’ del loisir”

1 Aprile 1999 di Roberto Canovi

Diverse chiavi di lettura del “fenomeno parchi di divertimento” ad opera di alcuni autori coinvolti dal sociologo Everardo Minardi

[Leggi tutto]

"I parchi di divertimento nella societa' del loisir": Everardo Minardi, Marialuisa Lusetti (a cura di). Collana Ricerca sociale e politiche culturali - Franco Angeli editore (Lire 26.000)

Il professor Everardo Minardi, docente di sociologia presso l'Università di Bologna e associato al nostro Club, ha curato, insieme a Marialuisa Lusetti, la realizzazione di questo libro dedicato al mondo dei Parchi. Prima di iniziarne la recensione, crediamo sia opportuno riportare la presentazione dell'opera così come compare sul retro del volume, in quarta di copertina:
I Parchi di Divertimento non sono mai stati oggetto di particolare e sistematico interesse nell'ambito delle scienze sociali. Tuttavia, solo nella realtà italiana i parchi attraggono oltre 5 milioni di visitatori all'anno, occupano oltre cinquantamila operatori (dagli animatori, ai progettisti, ai manutentori); inoltre, ed è forse il dato più rilevante, fanno da traino ad una industria specializzata nella progettazione e nella costruzione di attrezzature meccaniche ed elettroniche per i parchi, che ha raggiunto posizione di leadership a livello mondiale. Da ciò l'interesse per queste nuove e sofisticate "macchine del loisir", che stanno acquistando un peso crescente nell'ambito di un vero e proprio sistema produttivo del tempo libero in fase di progressiva crescita. Questo libro, che contiene sia riflessioni teoriche che ricerche di carattere empirico, intende dare un primo contributo alla conoscenza del settore, riportando risultati di ricerche originali condotte sul campo, all'interno delle strutture organizzative dei parchi, a contatto con dirigenti ed operatori degli stessi. Si tratta di una prima serie di saggi che evidenziano la necessità di allargare l'attività di ricerca all'intero panorama dei parchi italiani, anche per poter sviluppare un adeguato quadro comparativo a livello internazionale.

LA RECENSIONE:
All'atto della sua iscrizione a Parksmania Club, il Professor Minardi ha segnalato questo libro che ha subito destato la nostra curiosità a causa della sua provenienza quantomeno insolita. Per loro stessa ammissione, infatti, gli autori dell'opera riconoscono un finora scarsissimo interesse dimostrato dagli esperti di scienze sociali verso il fenomeno dei parchi.

Da questa pubblicazione, caratterizzata da un coinvolgente mix di considerazioni squisitamente tecniche ed elaborate analisi socio-culturali, l'appassionato di Parchi che desidera iniziare un primo processo di "evoluzione", sicuramente può ricavare notevoli spunti di riflessione. Dopo una breve introduzione a cura del Prof. Minardi, che si propone di analizzare i motivi per cui il cosiddetto "homo ludens" si sente attratto da questa particolare forma di intrattenimento, seguono sette capitoli all'apparenza piuttosto slegati tra loro, ma che concorrono, nel loro insieme, a proporre un esauriente quadro di quello che riteniamo uno dei maggiori fenomeni di costume di questo secolo.

Il primo capitolo è curato dal Prof. Asterio Savelli, docente di sociologia del turismo e tempo libero presso la facoltà di Scienze politiche dell'Università di Bologna, sede di Forlì. In questa sezione, caratterizzata da un'attenta analisi sociologica del fenomeno, unita all'esposizione dei problemi di strategia nelle aree turistiche, crediamo che il semplice appassionato di Parchi possa sentirsi leggermente a disagio. Il lettore comune, infatti, viene a trovarsi a contatto con argomentazioni che risultano essere particolarmente tecniche e quindi aliene da quelle percezioni squisitamente personali che concorrono ad edificare una propria concezione dell'evento "visita al Parco".

La lettura, magari superficiale dei primi paragrafi, può ingenerare a livello epidermico la sensazione di scoprirsi, in quanto appassionati di Parchi, come individui particolarmente turbati socialmente. L'analisi si dipana all'interno di argomentazioni effettivamente per "addetti ai lavori", ma crediamo che un buon numero di lettori potrà ugualmente trovare interessanti queste considerazioni, seppur così distanti dalla visione "disneyana" che tutti nutriamo nei confronti del fenomeno Parchi.

Il secondo capitolo, a cura di Marialuisa Lusetti, riteniamo sia in assoluto quello che può ingenerare una maggiore curiosità per l'argomento anche nel frequentatore solitamente "passivo". In sostanza, nel breve volgere delle ventisei pagine di questo capitolo, si assiste allo scorrere di una ben articolata presentazione del Parco Tematico, comprendente un'analisi sociologica del fenomeno e un breve riassunto sulla storia dei Parchi e sul loro sviluppo. L'elevato numero di riferimenti bibliografici, peraltro, è sintomatico dell'ottimo e corposo lavoro di ricerca svolto dall'autrice.

Nel terzo capitolo, la traduzione di un testo di Susan G. Davis dal titolo: "Il Parco Tematico: industria globale e forma culturale", viene presentato un excursus storico a livello mondiale con il passaggio da semplici forme di intrattenimento, attraverso varie fasi, fino al parco tematico moderno. Risulta inoltre molto interessante il paragrafo dedicato alle grandi Compagnie proprietarie delle catene di Parchi, in quanto il lettore può rendersi conto dell'enorme importanza del fenomeno in termini economici.

Nel quarto e quinto capitolo, Bruno Sanguanini e Marialuisa Lusetti illustrano con estrema chiarezza la filosofia di base che caratterizza i vari tipi di Amusement Parks, da quelli Disney all'italiano Gardaland. L'argomento viene affrontato nel suo aspetto tecnico, sociologico e gestionale, risultando veramente interessante ed esaustivo. Riteniamo sia doveroso riconoscere agli autori l'indiscutibile capacità di condensare in poche pagine argomenti così vasti e praticamente sconosciuti al grande pubblico.

Il sesto capitolo, a cura di Dario Rei, affronta un argomento a nostro parere notevolmente ostico per il "parksmaniaco" comune, in considerazione del fatto che si discosta molto da quanto trattato sino ad ora. L'analisi di un'area dell'astigiano e le relative considerazioni in merito alla possibilità di creare all'interno di esso una sorta di parco culturale turisticamente evoluto, non ce ne voglia l'autore, risulta essere a nostro parere un esercizio mentale che mal si adatta alle considerazioni proprie dei "fans" di Topolino & C. E' comunque opportuno ribadire che il libro in questione si rivolge principalmente ad una tipologia di lettori interessati anche a questo tipo di problematiche.

Nell'ultimo capitolo Maddalena Piacenti conduce il lettore nel mondo dei Parchi Acquatici fornendo un'esauriente visione d'insieme di questo fenomeno che in Italia ha conosciuto un vero e proprio boom negli ultimi anni. Le scelte strategiche di marketing, la gestione del personale, la struttura societaria di un grande parco come Aquafan vengono presentate con dovizia di particolari e notevole padronanza dall'autrice, che fornisce in questo modo al lettore la possibilità di comprendere quanti e quali siano i fattori che concorrono al fallimento o al successo di un Parco.

In conclusione, riteniamo che questo libro risulti indispensabile a tutti coloro che desiderano intraprendere un percorso di avvicinamento e conoscenza a quello che sta diventando un vero e proprio fenomeno di costume e che, lungi dal dimenticarne l'aspetto "romantico", contribuisce comunque a muovere capitali economici di incredibili proporzioni.

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