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Parksmania / Articoli tecnici / “The Walking Dead”, il nuovo walk-through horror di Mirabilandia

“The Walking Dead”, il nuovo walk-through horror di Mirabilandia

24 Agosto 2022 di Roberto Canovi

La recensione dell’attrazione horror brandizzata “The Walking Dead”

[Leggi tutto]

L'attrazione di tipologia Walk-Through è una delle più antiche nella storia dei Luna-Park e solo negli ultimi 25 anni ha progressivamente assunto una grande importanza anche all'interno dei Parchi di Divertimento. Questo soprattutto grazie alla sua declinazione "horror", che tanta fortuna continua ad avere specialmente in occasione degli eventi di Halloween. Davvero spettacolari i terrificanti percorsi americani degli Universal Studios e non solo, ma anche in Europa si hanno esempi davvero interessanti. Gli allestimenti temporanei di Europa-Park, Movie Park Germany e PortAventura - solo per citarne alcuni - riscontrano un successo di pubblico straordinario e allo stesso tempo garantiscono un ritorno economico eccezionale per i parchi stessi.

Ingresso di The Walking Dead

In Italia, sull'onda del clamoroso successo in termini di gradimento da parte del pubblico della "Horror House" permanente di Movieland Park, inaugurata nel 2003 e ancora oggi operativa e rinnovata con il nome di "Holmes Hotel", anche altri parchi hanno successivamente inserito nel loro bouquet di attrazioni permanenti il percorso a tema horror. Se si esclude il tentativo fallimentare e mai più riproposto di Gardaland con "Inferis" (2010-2011), a oggi questo tipo di attrazione fruibile durante tutta la Stagione è presente a Cinecittà World ("Horror House"), MagicLand ("Haunted Hotel") e Mirabilandia. Con la stagione 2022 il parco di Ravenna propone una nuova versione dell'attrazione già esistente. Ed è proprio di "The Walking Dead", che abbiamo visitato in occasione della festa dei 30 anni del parco (30 luglio), che parleremo in questo articolo.

Un po' di Storia

Per meglio comprendere il presente, però, come spesso accade è necessario ricordare il passato e nello specifico le diverse attività che si sono succedute all'interno del grande teatro tenda che ospita l'attrazione. All'inizio questa grande area coperta si chiamava Teatro Atlantide - 1200 persone la capienza dichiarata - e nel tempo ha ospitato spettacoli di varia natura (illusionismo, musical, show sul ghiaccio). Nel 2006, ultimo anno della gestione Casoli-Loefferhart, all'interno del Teatro venne realizzata l'attrazione "Ghostville" (Guarda il video POV) che, come vedremo in seguito, merita assolutamente di essere citata in questo articolo.

Ingresso di Ghostville - 2006

E merita di essere ricordata anche la genesi di questa attrazione: Giancarlo Casoli, era un imprenditore proveniente dal mondo delle giostre e dei luna-park che si era prestato con il suo socio tedesco a risollevare le sorti di una Mirabilandia sull'orlo del fallimento nel 1997. Casoli sognava da tempo di potere riproporre all'interno di un parco di divertimenti una versione importante dei classici Ghost Train (Treno Fantasma) presenti in tutti i luna-park. L'enorme area coperta del Teatro si prestava dunque alla realizzazione di un'attrazione a tema horror dotata di scenografia ed effetti speciali di gran lunga superiori a qualsiasi altra tipologia di Treno Fantasma. Un'attrazione per certi versi molto simile, "Transdemonium", era stata inaugurata nel 2003 in Francia a Parc Asterix, ma nel caso del parco di Ravenna si puntava ancora più in alto.

Il risultato, al netto di purtroppo importanti problematiche legate al sistema di movimentazione dei carrelli su cui salivano i passeggeri per affrontare il percorso, era sicuramente gradevole anche per quel gusto decisamente retrò che volutamente si volle dare a "Ghostville". Forse, col senno di poi, anche troppo retrò. Le scenografie, curate dal team dello scenografo Fabio Pignata, erano infatti sicuramente oneste e ben realizzate, ma venivano penalizzate dalla pessima movimentazione dei soggetti animati - scheletri, fantasmi, mostri - che interagivano sulla scena al momento del passaggio di ogni carrello. Tutto molto in linea con i classici Treni Fantasma, d'accordo, ma oggettivamente non più adatto per un pubblico più evoluto e con esigenze e aspettative nettamente superiori.

Ghostville - 2006

"Ghostville" ebbe quindi vita decisamente breve e venne sostituito nel 2011 da "Phobia", il primo walk-through horror del parco. Tolti quindi i carrelli e la rotaia, modificato leggermente il tracciato da compiere, venne realizzato un classico percorso a piedi da effettuarsi in gruppi di 8/10 persone alla volta. Ma se, come in tutti i walk-through horror, la novità era rappresentata dagli attori che spaventavano gli ospiti lungo il percorso, la scenografia rimase sostanzialmente la stessa di "Ghostville". Infine, particolare da non trascurare, l'attrazione divenne a pagamento (5 euro).

Nel 2016 l'attrazione cambiò nome in "Legends of Dead Town", proponendo il tema western, in linea con la riqualificazione dell'intera area circostante rinominata Far West Valley, ma ancora una volta nulla di particolarmente importante venne cambiato nella scenografia interna dal momento che il tema originale di "Ghostville" era proprio il west. Anche questa attrazione prevedeva il pagamento di un biglietto supplementare.

The Walking Dead

E da quest'anno la novità è costituita da un Brand decisamente accattivante e di fortissimo appeal. La serie TV di AMC che per undici stagioni ha tenuto col fiato sospeso decine di milioni di spettatori. "The Walking Dead" è stata anche una spettacolare attrazione permanente operativa dal 2016 al 2020 presso gli Universal Studios Hollywood in California (guarda il video). Ed è da tutte queste premesse che possiamo partire con l'analisi della nuova attrazione di Mirabilandia.

La scenografia esterna dell'attrazione è sostanzialmente invariata, riproponendo ancora una volta il tema western. Se, come già sottolineato in precedenza, ci troviamo all'interno di un'area dedicata al vecchio west, il tutto può risultare coerente. Qualcuno però potrebbe obiettare che l'ambientazione della serie TV horror non ha nulla a che fare con l'epopea americana di metà/fine '800 e quindi ci troviamo di fronte ad una incongruenza che però molto spesso è tipica dei parchi che non possono vantare i budget Disney o Universal. Si può sorvolare, insomma.

Per accedere all'attrazione è però necessario pagare, come per le 2 versioni precedenti, un ticket supplementare. La queue line (coda d'ingresso) all'interno non presenta nulla di particolarmente diverso rispetto a quanto già visto fin dal 2006 e solamente la porta che conduce al percorso vero e proprio ci ricorda che stiamo per vivere un'esperienza brandizzata. Si entra a gruppi di 8/10 persone e subito si viene accolti da un attore che recita piuttosto bene la sua parte cercando di introdurre gli ospiti all'interno della storia.

Prima di proseguire è necessario effettuare una considerazione che vale praticamente per tutte le attrazioni walk-through in cui il gruppo si muove - pur sempre uniti e in fila indiana - all'interno del percorso in tempi che possono variare anche di molto a seconda della velocità tenuta dal capofila. Si tratta sicuramente del più importante problema che affligge questa tipologia di attrazione perché influenza notevolmente l'Esperienza dell'ospite, che dipende totalmente sia dai tempi di intervento degli attori presenti lungo il percorso, sia dagli eventuali effetti speciali che vengono regolati in modo automatico.

Per quanto riguarda gli attori, già la posizione all'interno della fila del singolo ospite può risultare condizionante, se poi aggiungiamo una velocità eccessiva di avanzamento del gruppo, si perde completamente l'effetto "inseguimento". Allo stesso modo, un avanzamento troppo veloce o troppo lento non permette di godere di tutto quello che può accadere in una singola stanza quando transita il gruppo perché viene a meno la sincronizzazione pensata dai creatori dell'attrazione. Il migliore esempio di tutto ciò lo possiamo trovare in "Holmes Hotel" di Movieland Park, dove alcune "sorprese" possono non risultare tali perché anticipate o ritardate.

Nel caso di "The Walking Dead" il problema si riduce esclusivamente all'interazione degli attori in quanto lungo il percorso non abbiamo notato particolari implementazioni di effetti speciali. Durante la nostra esperienza, purtroppo, i ragazzi del gruppo cui siamo stati assegnati hanno effettuato una vera e propria corsa lungo il percorso che ha praticamente impedito loro addirittura di vedere alcuni attori, col risultato di esprimere un giudizio fortemente negativo all'uscita dell'attrazione.

La nostra trentennale esperienza in termini di walk-through, ci permette comunque di valutare l'attrazione senza tenere conto di questo importante particolare, anche se comprendiamo come spesso un normale ospite possa incappare in una simile situazione rimanendo profondamente deluso. Anche perché per un'esperienza di solo qualche minuto, ha appena pagato non meno di 5 euro.

Specificato dunque che lungo il percorso non sono presenti effetti speciali ma tutto si basa sostanzialmente sugli attori e sulla scenografia, cosa si può trovare all'interno dell'attrazione di Mirabilandia? La serie TV, lo dice il nome, si basa sulla presenza dei morti viventi, o Zombie che dir si voglia, e in effetti questi sono presenti in numero più che sufficiente. Considerando anche la doppia apparizione di qualcuno che sfrutta porte comunicanti tra il percorso, abbiamo stimato la presenza di una decina di attori.

All'apparenza ben realizzato il make-up degli Zombie, anche se non sempre ben percepibile a causa dell'oscurità presente in alcuni passaggi. Per quanto riguarda la scenografia, se si escludono alcuni riferimenti tutto sommato riconducibili alle ambientazioni della serie TV, ci troviamo ancora una volta all'interno di "Ghostville", ed è per questo motivo che ne abbiamo parlato abbondantemente a inizio articolo. Lungo il percorso, infatti, ritroviamo praticamente tutte le ambientazioni dell'originale Ghost Train, con addirittura, quasi dimenticata in un angolo, la locomotiva a vapore del treno del west.

Solo nella scena finale si ha l'impressione di trovarsi all'interno di un cortile abbandonato, tra bidoni e recinzioni divelte, in balia di alcuni Zombie affamati, ma anche in questo caso solo chi non ha mai avuto occasione di entrare in questo padiglione non avverte un profondo senso di Deja Vu. Questa, all'atto pratico, è la sensazione che accompagna tutti gli ospiti durante tutto il percorso, unitamente alla constatazione che di "The Walking Dead" c'è davvero ben poco in questa attrazione.

Se quindi il nostro giudizio deve basarsi sulla qualità di un classico horror walk-through, questo può anche essere positivo perchè è sostanzialmente in linea con molti altri percorsi - anche temporanei - che si possono affrontare in giro per l'Europa. Se invece dobbiamo considerare il fatto che utilizza un brand così incisivo e che genera alte aspettative, risulta onesto riconoscere che si tratta di una grande delusione.

Questo, almeno nella versione 2022, non è "The Walking Dead". E non stiamo certo parlando delle ricche versioni americane, sarebbe assai stupido pretenderlo considerando le enormi differenze con il nostro mercato, ma ci saremmo aspettati comunque un deciso intervento di riqualificazione delle scene. Questo non è avvenuto e la conseguenza è che abbiamo sostanzialmente effettuato un viaggio all'interno di "The Walking Ghostville".

E lo diciamo pur nutrendo profonda nostalgia per l'ultimo regalo di Giancarlo Casoli ai propri ospiti, ma con rammarico perchè ad oggi si è persa - almeno a nostro parere - una gigantesca occasione per dotare Mirabilandia di un'attrazione che poteva risultare davvero spettacolare.

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