Sono passati già cinque anni da quella sera in cui uscendo da quel portale, mi chiesi quando mai sarei ritornato. La notte ormai calata, le luci ancora accese dietro me. Cinque lunghi anni che mi hanno portato verso molte altre avventure ma nonostante tutto, nonostante i vari tentativi precedentemente falliti, rieccomi lì davanti emozionato ad ammirare rapito, l’entrata. Sono cambiate molte cose da quel giorno e mi rendo conto che per me sarà una grande giornata. Mi metto in cammino attraversando il ponte. Un’occhiata all’acqua del fossato che scorre sotto e quasi senza rendermene conto, sono sotto il grande cancello in ferro. Di la mi attende una bellissima piazzetta al cui centro, alberi e panchine geometricamente disposte, mi sussurrano relax e frescura. Attorno, i vari edifici invece promettono che se visitati, non mancheranno di mostrarmi mercanzie di ogni genere e varietà, in modo da riuscire sicuramente a trovare ciò che è di mio desiderio. I colori, le forme ed i minuziosi particolari, mi fanno innamorare di questo villaggio. Questa baia dei pirati, non può non promettere fortuna e felicità a chi vi transita. Un altissimo pirata gironzola attorno alla folla incuriosita ed un poco frettolosa, armeggiando una scimitarra. Si potrebbe pensare di essere giunti a "Puerto Pollo", "Melee" o "Monkey Island" ed invece si tratta della "main street" di Mirabilandia, il parco situato a Lido di Savio a pochissimi chilometri da Ravenna. Come una bolla di sapone che esplode, ci si trova proiettati nella realtà rimanendo per un istante stupiti di essere riusciti a provare quelle sensazioni che da bambino ci coglievano leggendo "L’isola del tesoro" e di questo bisogna essere grati a quest’angolo di fantasia sapientemente ricreato dagli artisti e dai creativi di Mira. Ma il mattino come si dice, ha l’oro in bocca e bisogna darsi da fare per riuscire a provare il più possibile le numerose avventure offerte da questo parco. Oltrepassato l’arco che delimita la fine della baia, si rimane per un istante spiazzati. Se pensavate che il resto del parco avrebbe offerto tale stupenda scenografia, purtroppo vi ritroverete alquanto delusi. A parte le antiche rovine Maya in cui è inserito il coaster "Katun", Mirabilandia non offrirà aree tematizzate ad Hoc. Se invece amate la natura, allora verrete catapultati in un area ove il verde non farà altro che circondarvi quasi ovunque. Subito alla vista comparirà il lago centrale con all’inizio una serie di fontane danzanti e sullo sfondo la grande ruota panoramica. Attorno allo specchio d’acqua, ci saranno le varie stradine che in maniera a volte tortuosa, vi permetteranno di spostarvi all’interno del parco. Questo sistema crea un piacevole effetto di mistero e avventura durante il cammino, di contro, accadrà più volte di ritrovarvi indecisi su quale direzione prendere e scoprire che poi essa non vi porterà dove speravate. Logico che chi conosce il parco bene, non avrà problemi del genere, ma è ovvio che chi visiterà il complesso per le prime volte, dovrà provare sulla propria pelle questa sensazione piacevole (se si sta bighellonando) o irritante (nel tentativo di raggiungere uno spettacolo). Mirabilandia è diviso comunque in varie aree un tempo ben delineate e adesso un poco fumose, quasi leggendarie: "Dolce Vita Studios", "Bimbopoli", "Motoropoli", "Vecchia Europa", "Adventurland", la già citata "Baia Dei Pirati" e per finire "Shian Khaan" la città del cielo. Ogni zona ha comunque un certo filo conduttore. Per esempio, la prima tratterà la tematica degli studi cinematografici in una sorta di Hollywood della Riviera. La seconda come dice il nome, sarà invece dedicata ai più piccini con attrazioni alla loro portata. La terza invece, vedrà il ruggente rombare dei motori e così via. Le idee quindi ci sono; purtroppo come scritto prima, il tutto risulta poco amalgamato ed ecco che parti di alcune aree invadono le altre rovinando il magico gioco. Un esempio potrebbe essere dato dalla città Maya che attraversa due attrazioni nude e crude per ricomparire poi a fianco della vecchia Europa che cerca di ricreare il fascino delle fiere di paese e dei vecchi luna park grazie e soprattutto alla ruota panoramica. Purtroppo quest’ultima, si trova lambita dai Go-kart che starebbero meglio a "Motoropoli". L’unica area a mio parere non alterata dalle altre è "Adventurland" che propone attrazioni in tema, semplici effettivamente, ma comunque inserite nel giusto contesto. Ma al di la di questo, che cosa offre Mirabilandia al suo ospite? Sicuramente tanto divertimento. Iniziamo dalle emozioni forti che grazie a due grandiosi roller coaster, vi costringeranno a gridare, ebbri di adrenalina. "Sierra Tonante" e "Katun", rispettivamente un "wooden" (in legno) ed un iverted (con le gambe a penzoloni, per intenderci) assolutamente di prim’ordine. Oltre ai due giganti, troverete anche altri roller coaster più paca…ti ma comunque divertenti come appunto il creatore di lividi "Pakal" e il più abbordabile "Family Adventure". Attrazioni meccanizzate thrill come "Hurricane" (il vecchio Explorer delle feste paesane, ma invertito e più massiccio), "Music" (inflazionato ma divertente), la nuvola in versione Bus e "Columbia" e "Discovery" che con i loro 60 metri di altezza sapranno farvi provare le sensazioni di accelerazione e vuoto. Da inserire nella tipologia "terrorifica" anche "Niagara", che facendo compiere alle sue imbarcazioni una caduta di venti metri nel laghetto artificiale posto sotto, vi regalerà un sano e divertente scossone emotivo. Ovviamente un accenno alla gigantesca ondata che sovrastandovi cadrà su di voi inzuppandovi. Il bello, è che si può provare lo splash anche dal ponte preposto come uscita dell’attrazione. Si parlava di acqua ed ecco "Rio Bravo". I “gommoni” credo che ormai li conoscano tutti ma questi, anche se poco scenografici, avranno la peculiarità di riversare vari litri d’acqua sulle vostre gambe e non solo. Divertente, rinfrescante e praticamente per tutti. Più leggero ma originale, ecco "Autosplash", il percorso su tronchi in versione automobilistica con tanto di autolavaggio, cantiere e galleria. Tutto questo movimento però ha fatto venire appetito; ed ecco che vengono in soccorso i numerosi punti di ristoro sparsi per il parco. Si possono scegliere i vari chioschi per prendere un panino ed una bibita mentre se si vuole fare sul serio, si deve dirottare verso i fast food o i ristoranti veri e propri. Per esempio, si può mangiare un hamburger, grazie alla presenza di "Mc Donald’s" oppure, scegliere il self-service "Drive in" in puro stile anni cinquanta e con dei teleschermi troppo moderni posti in vari punti che rovinano l’atmosfera (meglio tematizzarli facendoli invecchiare e magari eliminando i colori agendo sugli appositi controlli). Se invece lo stomaco reclama un vero pranzo (o una vera cena) con tutti i crismi del caso, allora si deve guardare sulla cartina dataci all’ingresso per scoprire ove si trova la "Locanda del Faro" oppure "El Sombrero". Logicamente dopo un pantagruelico pranzo, si preferisce scegliere un divertimento piuttosto tranquillo in modo da non rischiare di eliminare in un "batter di loop" tutto quello che abbiamo ospitato nel nostro stomaco. Allora ecco che gli spettacoli si rivelano molto più interessanti di come sembravano al mattino appena entrati. Si può scegliere il cinema 4d con i pirati ridendo alle varie trovate che il film propone. Ci sono anche i Blue(s) Brothers che sull’apposito elastico si cimentano in interessantissime evoluzioni aeree. Se la calura incombe, allora ci si può illudere assistendo allo spettacolo di tuffi "Italian Baywatch", con eccezionali numeri acrobatici e moltissime gag divertenti. Spostandosi verso le meraviglie architettoniche del Mexico, ecco "Sian Ka’an il Dono del Cielo" e "Il Tesoro dei Maya". Inoltre, per i più piccoli ma non solo, "Mike, Otto & Friends nell’apposita costruzione situata a bimbopoli Infine non si può dimenticare "Scuola di Polizia" che con i numerosi stunt-man impegnati in numeri mozzafiato, stupisce tutti per la bravura e sincronizzazione degli artisti. Spostandosi per i vari sentieri alla ricerca di questo o quello show, viene proprio voglia di ammirare Mirabilandia dall’alto. Allora si incomincia con "Mira Express" la monorotaia che circumnaviga l’intero parco mostrandoci alcune chicche come il passaggio ravvicinato alla struttura di quel trionfo legnoso noto con il nome di "Sierra Tonante", oppure (cosa particolare) la possibilità di passare sopra l’entrata. Dopo questo viaggetto, ci si trova pronti per "Eurowheel" che grazie alla sua altezza, creerà l’illusione del volo. Li in cima non si deve dimenticare l’utilizzo della videocamera per riprendere bene e con una prospettiva particolare, i tracciati e i percorsi dei coaster fiore all’occhiello del parco. Ho menzionato poco sopra la città di Bimbopoli e non posso non soffermarmici un momento. Qua i piccoli ospiti, potranno sicuramente soddisfare le loro brame di avventura grazie a numerose attrazioni di prim’ordine a loro dedicate. Treni, giostrine, piccoli "log-ride" e quant’altro risulteranno ottimi per permettere ai giovanissimi di divertirsi. Non dimentichiamo inoltre, la grande sala giochi al cui interno è possibile trovare un grande numero di videogame cabinati. Ad un tratto, ci si accorge che qualcosa è cambiato all’interno del parco; le luci si sono accese. Capita spesso di non percepire l’esatto momento in cui questo avviene, ma all’improvviso, l’evidenza ci avvisa che il tempo è passato e la sera è ormai giunta. Come ogni parco che si rispetti, Mirabilandia è in grado di cambiare volto durante la discesa dell’oscurità e l’arrivo delle stelle. Uscendo da un’attrazione, negozio, spettacolo o ristorante, sicuramente si rimane a guardare rapiti i raggi della ruota panoramica che illuminandosi ritmicamente, creano un gioco di luci affascinante. La notte è giunta e con essa anche il dovere di rifare un giro nel parco per gustarsi la nuova atmosfera venutasi a creare. "Sierra tonante", è quasi etereo con quell’illuminazione chiara. "Katun" invece, lo si sente soltanto, mimetizzato com’è nel buio. Adventurland si rivela con molti più particolari di come si era vista qualche ora prima con i portali fiammeggianti, la vegetazione e tutto il resto. Due fari in movimento puntano verso la sommità delle due torri "Columbia" e "Discovery" tanto a rassicurarvi che anch’esse non sono state rapite dalla notte ma bensì, rimangono presenti all’affascinante spettacolo. Visto che si parla proprio di spettacolo è bene portarsi verso l’arena dello show "Scuola di Polizia" ed attendere seduti sulle gradinate. Ecco infatti la parata elettrica che giungendo a noi con la sua musica ed i suoi numerosi partecipanti illuminati dalle lampadine, si appresta a regalarci le ultime emozioni della giornata. I carri sono molto belli anche se pochi e i cast-member che interpretano la sfilata, ben inseriti e attivi nel modo giusto. Alla fine, arrivano anche i fuochi d’artificio che illuminando il cielo con i loro lampi augurando a tutti i guests la buona notte e ovviamente l’arrivederci. Ancora qualche minuto di tempo per ammirare di nuovo quello che per l’intera giornata è stato il nostro compagno di avventura ed infine il percorso che ci porta verso l’uscita. Non può mancare un piccolo sospiro ed un arrivederci pronunciato magari a denti stretti mentre l"EuroWeel", si spegne lasciando solo le luci di ingombro accese per segnalarsi agli occhi dei velivoli. Non manca anche il tentativo una volta partiti con il proprio mezzo di trasporto, di individuare il parco per una ultima fugace visione. E chissà: si potrebbe avere la fortuna di aver vidimato il biglietto d’entrata per il "secondo giorno gratis", la promozione che ci permetterà l’indomani di essere nuovamente ed orgogliosamente, ospiti di Mirabilandia.
Questo commento rappresenta l’opinione personale di un visitatore e non di Parksmania.it.
Marco (Roma)dice
Gran bel parco. “24 ore” è un’attrazione ridicola.
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Guido Ravagliadice
Ho cercato con tutte le mie forze di non dire niente sulla nuova attrazione di Mirabilandia chiamata “24 ore” ma il mio sgomento è stato così grande che a qualcuno dovevo dirlo. Prima di tutto inizierei con ciò che ho osservato oggi dalla mia prima visita a Mirabilandia (con abbonamento):
Sceneggiatura inesistente.
E’ stata deturpata una zona molto bella amputando in maniera animalesca una piazza.
Questo tipo di attrazione era in auge a Fiabilandia nel 1972.
Bisogna fare in fretta a scendere e salire dalle vetture per mancanza di spazi adeguati dovendo ricorrere all’aiuto del personale.
Vedo problemi di sicurezza come segue: – Le vetture non partono a distanze prestabilite e quindi si possono anche tamponare in velocità ed io ho visto un tamponamento facendo uscire dalle guide la vettura che precedeva e poi, senza fermare l’attrazione, gli addetti hanno a fatica rimesso in binario la vettura. – All’arrivo bisogna arrivare in velocità altrimenti l’auto non riesce a salire sul “tapis roulant”, ma neanche troppo veloce perché poi a causa della mancanza di spazio non si riesce a frenare e si tampona l’auto davanti (mentre le persone sono già in piedi pronte per scendere). – Non esiste una via preferenziale per entrare e uscire dall’attrazione una volta scesi dalle vetture e quindi chi scendeva si intralciava con chi saliva. – Il personale addetto era tutto allo stremo delle forze a furia di controllare le salite e le discese, di rimettere a posto i new jersey di plastica posti al limite della pista (e a dire il vero, mal posizionati e veramente brutti se servono per creare scenografia). – Era presente anche un responsabile (forse perché si dimenava più degli altri addetti), tutto intento ad impartire ordini ai conducenti delle vetture: “avanti, avanti veloce!!!”, oppure: “frena, frena”, il tutto accompagnato da gesti poco simpatici.
Per fare posto ai chioschi che sono stati tolti dalla piazza è stata eliminata una attrazione dedicata ai più piccoli.
Il circuito è corto e mal pensato; è impossibile poter gareggiare con un amico per via delle partenze non regolari della fila e non si capisce quando ti può capitare una vettura abbinata sull’altra corsia. Si corre poi anche il rischio di trovare la coppia di fidanzati o di amici o famiglie che per fare la foto ricordo procedono a “tira e molla” obbligando chi segue alla sua stessa andatura.
Il tempo di attesa elevato (con pochissima gente in fila) non giustifica il tempo dedicatogli.
Conclusione: spero che vengano presto eliminati tutti i difetti segnalati e che l’ideatore dell’attrazione si faccia un minimo di esame di coscienza, perchè se questa è la direzione intrapresa dalla Direzione di Mirabilandia, sarà sempre più difficile scrollarsi di dosso l’appellativo di grande luna park, con mio grande rammarico di romagnolo affezionato al parco che rappresenta il simbolo della nostra riviera. Ravaglia Guido, Punta Marina Terme (RA)
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Cesare Tosettidice
Cosa aggiungere al dibattito? Solo un pensiero di uno come me che per 5 anni, pur con la famiglia al mare a 3 km (!) si è sempre disinteressato del parco romagnolo ridendolo adatto più ad adolescenti che a bambini. La visita di quest’anno mi ha fatto ricredere: numerose attrazioni sono adattissime anche a bambini piccoli, e la disposizione (verde, servizi) lo rende altamente fruibile per tutte le tipologie familiari, almeno quanto Gardaland.
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Davide Baldassinidice
Sono stato a Mirabilandia quest’anno per la prima volta: un bel parco molto curato, le attrazioni sono molto divertenti per i giovani. Decisamente imponente la ruota panoramica, bellissimo il niagara, e sopratutto le montagne russe (sierrra tonante). Columbia e discovery non le ho fatte per il pieno che c’era, katun per la paura (ho 13 anni). In definitiva, posso dire che è un bel parco. Gardaland è meglio ma comunque Mirabilandia lo considero un bel parco per i giovani, mentre Gardaland per le famiglie. Penso proprio che nei prossimi anni Mirabilandia potrà dare del filo da torcere a Gardaland. Davide.
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Giorgia Toninidice
Quando parliamo di parchi di divertimento non possiamo non rivolgere il nostro pensiero, oltre che alle attrazioni, all’atmosfera magica e via dicendo, a quelli che sono una parte integrante del mondo dell’amusement: gli spettacoli. Gli show, che all’interno di un parco di divertimento rappresentano, usando una metafora, la classica ciliegina sulla torta, sono un momento che, oltre ad essere semplicemente piacevole e bello, deve saper trasmettere emozione, deve saper portarti per un attimo in un altro mondo attraverso la fantasia e il sentimento. Numerose sono le animazioni e le “street animation” presentate e realizzate nel parco di Mirabilandia, il quale, nello sfondo del villaggio Maya, dal 1° giugno mette in scena una novità: un nuovo spettacolo chiamato “Il segreto dei Maya”, che viene rappresentato all’interno di una cornice alquanto insolita: una pedana, una chiatta galleggiante, perfettamente allestita a livello scenografico, sul lago Atitlan adiacente il parco. Il filo conduttore della storia non poteva essere non altro che una vicenda ambientata a livello storico nell’epoca dei “conquistadores” spagnoli alla conquista del Nuovo Mondo ed allo sterminio del popolo precolombiano degli Indios. La storia, infatti, racconta del terribile e sanguinario “Torquemada”, un conquistadores che prende in ostaggio schiavi e principessa della tribù “Nabua”, per scovare un antico tesoro, nascosto, secondo un’antica leggenda, in un tempio custodito e protetto da una altrettanto antica divinità su un isola del lago Toxoco. Tesoro che, ovviamente rappresenta il grande e mitico segreto dei Maya… Lo spettacolo, credo unico in Italia, sarebbe da premiare per la sua originalità a livello scenografico, per i suoi effetti speciali (come per esempio quelli degli annegamenti e delle esplosioni), per la colonna sonora sapientemente ricercata ma, a parte questo, nel complesso, mi ha lasciato alquanto delusa per diversi particolari secondo me, tralasciati. Primo di tutti, la platea di pubblico, seduto su delle specie di spalti di cemento, rimane per la durata complessiva dello spettacolo (circa 20- 25 minuti) completamente al sole, a parte qualche alberello che ombreggia piccole porzioni di spazio occupate dai fortunati primi arrivati (volendo, si potrebbe cercare di disporre l’intera area di un numero, anche esiguo di tettoie, per dare la possibilità a bambini, anziani e a persone costrette sulle sedie a rotelle di non crogiolarsi come lucertole); secondo, la pedana galleggiante sull’acqua resta, a livello spaziale, molto distante dal pubblico, che non viene coinvolto, ma trattiene uno sguardo passivo su una storia con battute ripetitive, già preregistrate ed artisti di cui non si riesce nemmeno a vedere la mimica facciale. Allo spettacolo partecipano 14 attori, veramente bravi, tra i quali stuntmen, acrobati, maestri d’armi, che danno vita a numerose e spettacolari scene che dovrebbero essere arricchite di coinvolgimento magico, di balletti e di particolari scenici stile Disney o almeno avvicinate agli occhi del pubblico. Particolare è la presentazione che l’opuscolo di Mirabilandia fa per descrivere lo spettacolo: “Scopri il mistero dell’antico popolo Maya precolombiano in un affascinante spettacolo ispirato alle danze e ai riti dei Maya”, ma sinceramente di danze e di riti Maya non c’è né neanche l’ombra. Tra i vari spettacoli presenti all’interno del parco, vince ancora una volta in simpatia e spettacolarità, ormai l’istituzionale “Scuola di polizia”, ma forse, un po’ di nostalgia rimane anche per i bravi pattinatori.
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Paolo Biasiodice
Giovedì 11 luglio ho finalmente effettuato la mia prima visita annuale a Mirabilandia con alcuni amici. Vista la mia passione per i roller coasters gran parte della giornata l’ho trascorsa su Katun con un giro dopo l’altro. L’affluenza era veramente bassa anche se verso le cinque del pomeriggio le code per salire su Katun si sono allungate parecchio, infatti, per salire sulla prima fila di sedili abbiamo impiegato circa un’ora! Con tutte quelle persone in fila il parco avrebbe potuto far circolare sui binari di Katun almeno due trenini al posto di uno! Comunque ciò che più mi ha innervosito è stato il vedere quante persone scavalcavano le recinzioni per saltare la fila: non sarebbe il caso di adottare maggiore sorveglianza da parte degli operatori? Le telecamere non servirebbero a niente, ci vorrebbero degli addetti alla sorveglianza, tipo “buttafuori” da discoteca! Si sa quanti furbi ci sono, ma non si fa mai niente per intimidirli. Inoltre ho notato come tanti maleducati hanno rovinato muri e colonne con scritte e sfregiate di coltello. Un’altra scena che mi sono trovato davanti agli occhi è stata quella di un gruppo di ragazzi con borchie, collari, creste colorate, chiodi e bulloni in viso ma soprattutto con delle bellissime svastiche tatuate sul braccio! Per carità, ognuno può vestirsi e apparire come vuole, ma in un parco divertimenti non mi sembra proprio il caso di conciarsi in quel modo e soprattutto mettendo in evidenza certe stupide simbologie! Ultima lamentela: la struttura di Sierra Tonante ha davvero bisogno di una sistemata e riverniciata. Ci sono travi incrostate e quasi spezzate che danno idea di poca sicurezza, i binari dovrebbero essere “lisciati” a nuovo come quelli di “Colossus” di Heide Park, in Germania. La corsa è davvero troppo “rough” come dicono gli americani.
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Sono passati già cinque anni da quella sera in cui uscendo da quel portale, mi chiesi quando mai sarei ritornato. La notte ormai calata, le luci ancora accese dietro me. Cinque lunghi anni che mi hanno portato verso molte altre avventure ma nonostante tutto, nonostante i vari tentativi precedentemente falliti, rieccomi lì davanti emozionato ad ammirare rapito, l’entrata. Sono cambiate molte cose da quel giorno e mi rendo conto che per me sarà una grande giornata.
Mi metto in cammino attraversando il ponte. Un’occhiata all’acqua del fossato che scorre sotto e quasi senza rendermene conto, sono sotto il grande cancello in ferro. Di la mi attende una bellissima piazzetta al cui centro, alberi e panchine geometricamente disposte, mi sussurrano relax e frescura. Attorno, i vari edifici invece promettono che se visitati, non mancheranno di mostrarmi mercanzie di ogni genere e varietà, in modo da riuscire sicuramente a trovare ciò che è di mio desiderio.
I colori, le forme ed i minuziosi particolari, mi fanno innamorare di questo villaggio. Questa baia dei pirati, non può non promettere fortuna e felicità a chi vi transita. Un altissimo pirata gironzola attorno alla folla incuriosita ed un poco frettolosa, armeggiando una scimitarra. Si potrebbe pensare di essere giunti a "Puerto Pollo", "Melee" o "Monkey Island" ed invece si tratta della "main street" di Mirabilandia, il parco situato a Lido di Savio a pochissimi chilometri da Ravenna.
Come una bolla di sapone che esplode, ci si trova proiettati nella realtà rimanendo per un istante stupiti di essere riusciti a provare quelle sensazioni che da bambino ci coglievano leggendo "L’isola del tesoro" e di questo bisogna essere grati a quest’angolo di fantasia sapientemente ricreato dagli artisti e dai creativi di Mira. Ma il mattino come si dice, ha l’oro in bocca e bisogna darsi da fare per riuscire a provare il più possibile le numerose avventure offerte da questo parco. Oltrepassato l’arco che delimita la fine della baia, si rimane per un istante spiazzati.
Se pensavate che il resto del parco avrebbe offerto tale stupenda scenografia, purtroppo vi ritroverete alquanto delusi. A parte le antiche rovine Maya in cui è inserito il coaster "Katun", Mirabilandia non offrirà aree tematizzate ad Hoc. Se invece amate la natura, allora verrete catapultati in un area ove il verde non farà altro che circondarvi quasi ovunque. Subito alla vista comparirà il lago centrale con all’inizio una serie di fontane danzanti e sullo sfondo la grande ruota panoramica.
Attorno allo specchio d’acqua, ci saranno le varie stradine che in maniera a volte tortuosa, vi permetteranno di spostarvi all’interno del parco. Questo sistema crea un piacevole effetto di mistero e avventura durante il cammino, di contro, accadrà più volte di ritrovarvi indecisi su quale direzione prendere e scoprire che poi essa non vi porterà dove speravate. Logico che chi conosce il parco bene, non avrà problemi del genere, ma è ovvio che chi visiterà il complesso per le prime volte, dovrà provare sulla propria pelle questa sensazione piacevole (se si sta bighellonando) o irritante (nel tentativo di raggiungere uno spettacolo). Mirabilandia è diviso comunque in varie aree un tempo ben delineate e adesso un poco fumose, quasi leggendarie:
"Dolce Vita Studios", "Bimbopoli", "Motoropoli", "Vecchia Europa", "Adventurland", la già citata "Baia Dei Pirati" e per finire "Shian Khaan" la città del cielo. Ogni zona ha comunque un certo filo conduttore. Per esempio, la prima tratterà la tematica degli studi cinematografici in una sorta di Hollywood della Riviera. La seconda come dice il nome, sarà invece dedicata ai più piccini con attrazioni alla loro portata. La terza invece, vedrà il ruggente rombare dei motori e così via. Le idee quindi ci sono; purtroppo come scritto prima, il tutto risulta poco amalgamato ed ecco che parti di alcune aree invadono le altre rovinando il magico gioco.
Un esempio potrebbe essere dato dalla città Maya che attraversa due attrazioni nude e crude per ricomparire poi a fianco della vecchia Europa che cerca di ricreare il fascino delle fiere di paese e dei vecchi luna park grazie e soprattutto alla ruota panoramica. Purtroppo quest’ultima, si trova lambita dai Go-kart che starebbero meglio a "Motoropoli". L’unica area a mio parere non alterata dalle altre è "Adventurland" che propone attrazioni in tema, semplici effettivamente, ma comunque inserite nel giusto contesto. Ma al di la di questo, che cosa offre Mirabilandia al suo ospite? Sicuramente tanto divertimento.
Iniziamo dalle emozioni forti che grazie a due grandiosi roller coaster, vi costringeranno a gridare, ebbri di adrenalina. "Sierra Tonante" e "Katun", rispettivamente un "wooden" (in legno) ed un iverted (con le gambe a penzoloni, per intenderci) assolutamente di prim’ordine.
Oltre ai due giganti, troverete anche altri roller coaster più paca…ti ma comunque divertenti come appunto il creatore di lividi "Pakal" e il più abbordabile "Family Adventure". Attrazioni meccanizzate thrill come "Hurricane" (il vecchio Explorer delle feste paesane, ma invertito e più massiccio), "Music" (inflazionato ma divertente), la nuvola in versione Bus e "Columbia" e "Discovery" che con i loro 60 metri di altezza sapranno farvi provare le sensazioni di accelerazione e vuoto. Da inserire nella tipologia "terrorifica" anche "Niagara", che facendo compiere alle sue imbarcazioni una caduta di venti metri nel laghetto artificiale posto sotto, vi regalerà un sano e divertente scossone emotivo. Ovviamente un accenno alla gigantesca ondata che sovrastandovi cadrà su di voi inzuppandovi. Il bello, è che si può provare lo splash anche dal ponte preposto come uscita dell’attrazione.
Si parlava di acqua ed ecco "Rio Bravo". I “gommoni” credo che ormai li conoscano tutti ma questi, anche se poco scenografici, avranno la peculiarità di riversare vari litri d’acqua sulle vostre gambe e non solo. Divertente, rinfrescante e praticamente per tutti. Più leggero ma originale, ecco "Autosplash", il percorso su tronchi in versione automobilistica con tanto di autolavaggio, cantiere e galleria.
Tutto questo movimento però ha fatto venire appetito; ed ecco che vengono in soccorso i numerosi punti di ristoro sparsi per il parco. Si possono scegliere i vari chioschi per prendere un panino ed una bibita mentre se si vuole fare sul serio, si deve dirottare verso i fast food o i ristoranti veri e propri. Per esempio, si può mangiare un hamburger, grazie alla presenza di "Mc Donald’s" oppure, scegliere il self-service "Drive in" in puro stile anni cinquanta e con dei teleschermi troppo moderni posti in vari punti che rovinano l’atmosfera (meglio tematizzarli facendoli invecchiare e magari eliminando i colori agendo sugli appositi controlli). Se invece lo stomaco reclama un vero pranzo (o una vera cena) con tutti i crismi del caso, allora si deve guardare sulla cartina dataci all’ingresso per scoprire ove si trova la "Locanda del Faro" oppure "El Sombrero".
Logicamente dopo un pantagruelico pranzo, si preferisce scegliere un divertimento piuttosto tranquillo in modo da non rischiare di eliminare in un "batter di loop" tutto quello che abbiamo ospitato nel nostro stomaco. Allora ecco che gli spettacoli si rivelano molto più interessanti di come sembravano al mattino appena entrati. Si può scegliere il cinema 4d con i pirati ridendo alle varie trovate che il film propone. Ci sono anche i Blue(s) Brothers che sull’apposito elastico si cimentano in interessantissime evoluzioni aeree. Se la calura incombe, allora ci si può illudere assistendo allo spettacolo di tuffi "Italian Baywatch", con eccezionali numeri acrobatici e moltissime gag divertenti.
Spostandosi verso le meraviglie architettoniche del Mexico, ecco "Sian Ka’an il Dono del Cielo" e "Il Tesoro dei Maya". Inoltre, per i più piccoli ma non solo, "Mike, Otto & Friends nell’apposita costruzione situata a bimbopoli Infine non si può dimenticare "Scuola di Polizia" che con i numerosi stunt-man impegnati in numeri mozzafiato, stupisce tutti per la bravura e sincronizzazione degli artisti.
Spostandosi per i vari sentieri alla ricerca di questo o quello show, viene proprio voglia di ammirare Mirabilandia dall’alto. Allora si incomincia con "Mira Express" la monorotaia che circumnaviga l’intero parco mostrandoci alcune chicche come il passaggio ravvicinato alla struttura di quel trionfo legnoso noto con il nome di "Sierra Tonante", oppure (cosa particolare) la possibilità di passare sopra l’entrata. Dopo questo viaggetto, ci si trova pronti per "Eurowheel" che grazie alla sua altezza, creerà l’illusione del volo. Li in cima non si deve dimenticare l’utilizzo della videocamera per riprendere bene e con una prospettiva particolare, i tracciati e i percorsi dei coaster fiore all’occhiello del parco.
Ho menzionato poco sopra la città di Bimbopoli e non posso non soffermarmici un momento. Qua i piccoli ospiti, potranno sicuramente soddisfare le loro brame di avventura grazie a numerose attrazioni di prim’ordine a loro dedicate. Treni, giostrine, piccoli "log-ride" e quant’altro risulteranno ottimi per permettere ai giovanissimi di divertirsi. Non dimentichiamo inoltre, la grande sala giochi al cui interno è possibile trovare un grande numero di videogame cabinati.
Ad un tratto, ci si accorge che qualcosa è cambiato all’interno del parco; le luci si sono accese. Capita spesso di non percepire l’esatto momento in cui questo avviene, ma all’improvviso, l’evidenza ci avvisa che il tempo è passato e la sera è ormai giunta. Come ogni parco che si rispetti, Mirabilandia è in grado di cambiare volto durante la discesa dell’oscurità e l’arrivo delle stelle. Uscendo da un’attrazione, negozio, spettacolo o ristorante, sicuramente si rimane a guardare rapiti i raggi della ruota panoramica che illuminandosi ritmicamente, creano un gioco di luci affascinante. La notte è giunta e con essa anche il dovere di rifare un giro nel parco per gustarsi la nuova atmosfera venutasi a creare. "Sierra tonante", è quasi etereo con quell’illuminazione chiara. "Katun" invece, lo si sente soltanto, mimetizzato com’è nel buio.
Adventurland si rivela con molti più particolari di come si era vista qualche ora prima con i portali fiammeggianti, la vegetazione e tutto il resto. Due fari in movimento puntano verso la sommità delle due torri "Columbia" e "Discovery" tanto a rassicurarvi che anch’esse non sono state rapite dalla notte ma bensì, rimangono presenti all’affascinante spettacolo. Visto che si parla proprio di spettacolo è bene portarsi verso l’arena dello show "Scuola di Polizia" ed attendere seduti sulle gradinate.
Ecco infatti la parata elettrica che giungendo a noi con la sua musica ed i suoi numerosi partecipanti illuminati dalle lampadine, si appresta a regalarci le ultime emozioni della giornata. I carri sono molto belli anche se pochi e i cast-member che interpretano la sfilata, ben inseriti e attivi nel modo giusto. Alla fine, arrivano anche i fuochi d’artificio che illuminando il cielo con i loro lampi augurando a tutti i guests la buona notte e ovviamente l’arrivederci. Ancora qualche minuto di tempo per ammirare di nuovo quello che per l’intera giornata è stato il nostro compagno di avventura ed infine il percorso che ci porta verso l’uscita. Non può mancare un piccolo sospiro ed un arrivederci pronunciato magari a denti stretti mentre l"EuroWeel", si spegne lasciando solo le luci di ingombro accese per segnalarsi agli occhi dei velivoli. Non manca anche il tentativo una volta partiti con il proprio mezzo di trasporto, di individuare il parco per una ultima fugace visione.
E chissà: si potrebbe avere la fortuna di aver vidimato il biglietto d’entrata per il "secondo giorno gratis", la promozione che ci permetterà l’indomani di essere nuovamente ed orgogliosamente, ospiti di Mirabilandia.
Questo commento rappresenta l’opinione personale di un visitatore e non di Parksmania.it.
Gran bel parco. “24 ore” è un’attrazione ridicola.
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Ho cercato con tutte le mie forze di non dire niente sulla nuova attrazione di Mirabilandia chiamata “24 ore” ma il mio sgomento è stato così grande che a qualcuno dovevo dirlo. Prima di tutto inizierei con ciò che ho osservato oggi dalla mia prima visita a Mirabilandia (con abbonamento):
– Le vetture non partono a distanze prestabilite e quindi si possono anche tamponare in velocità ed io ho visto un tamponamento facendo uscire dalle guide la vettura che precedeva e poi, senza fermare l’attrazione, gli addetti hanno a fatica rimesso in binario la vettura.
– All’arrivo bisogna arrivare in velocità altrimenti l’auto non riesce a salire sul “tapis roulant”, ma neanche troppo veloce perché poi a causa della mancanza di spazio non si riesce a frenare e si tampona l’auto davanti (mentre le persone sono già in piedi pronte per scendere).
– Non esiste una via preferenziale per entrare e uscire dall’attrazione una volta scesi dalle vetture e quindi chi scendeva si intralciava con chi saliva.
– Il personale addetto era tutto allo stremo delle forze a furia di controllare le salite e le discese, di rimettere a posto i new jersey di plastica posti al limite della pista (e a dire il vero, mal posizionati e veramente brutti se servono per creare scenografia).
– Era presente anche un responsabile (forse perché si dimenava più degli altri addetti), tutto intento ad impartire ordini ai conducenti delle vetture: “avanti, avanti veloce!!!”, oppure: “frena, frena”, il tutto accompagnato da gesti poco simpatici.
Conclusione: spero che vengano presto eliminati tutti i difetti segnalati e che l’ideatore dell’attrazione si faccia un minimo di esame di coscienza, perchè se questa è la direzione intrapresa dalla Direzione di Mirabilandia, sarà sempre più difficile scrollarsi di dosso l’appellativo di grande luna park, con mio grande rammarico di romagnolo affezionato al parco che rappresenta il simbolo della nostra riviera.
Ravaglia Guido, Punta Marina Terme (RA)
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Cosa aggiungere al dibattito? Solo un pensiero di uno come me che per 5 anni, pur con la famiglia al mare a 3 km (!) si è sempre disinteressato del parco romagnolo ridendolo adatto più ad adolescenti che a bambini. La visita di quest’anno mi ha fatto ricredere: numerose attrazioni sono adattissime anche a bambini piccoli, e la disposizione (verde, servizi) lo rende altamente fruibile per tutte le tipologie familiari, almeno quanto Gardaland.
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Sono stato a Mirabilandia quest’anno per la prima volta: un bel parco molto curato, le attrazioni sono molto divertenti per i giovani. Decisamente imponente la ruota panoramica, bellissimo il niagara, e sopratutto le montagne russe (sierrra tonante). Columbia e discovery non le ho fatte per il pieno che c’era, katun per la paura (ho 13 anni). In definitiva, posso dire che è un bel parco. Gardaland è meglio ma comunque Mirabilandia lo considero un bel parco per i giovani, mentre Gardaland per le famiglie. Penso proprio che nei prossimi anni Mirabilandia potrà dare del filo da torcere a Gardaland. Davide.
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Quando parliamo di parchi di divertimento non possiamo non rivolgere il nostro pensiero, oltre che alle attrazioni, all’atmosfera magica e via dicendo, a quelli che sono una parte integrante del mondo dell’amusement: gli spettacoli. Gli show, che all’interno di un parco di divertimento rappresentano, usando una metafora, la classica ciliegina sulla torta, sono un momento che, oltre ad essere semplicemente piacevole e bello, deve saper trasmettere emozione, deve saper portarti per un attimo in un altro mondo attraverso la fantasia e il sentimento. Numerose sono le animazioni e le “street animation” presentate e realizzate nel parco di Mirabilandia, il quale, nello sfondo del villaggio Maya, dal 1° giugno mette in scena una novità: un nuovo spettacolo chiamato “Il segreto dei Maya”, che viene rappresentato all’interno di una cornice alquanto insolita: una pedana, una chiatta galleggiante, perfettamente allestita a livello scenografico, sul lago Atitlan adiacente il parco.
Il filo conduttore della storia non poteva essere non altro che una vicenda ambientata a livello storico nell’epoca dei “conquistadores” spagnoli alla conquista del Nuovo Mondo ed allo sterminio del popolo precolombiano degli Indios. La storia, infatti, racconta del terribile e sanguinario “Torquemada”, un conquistadores che prende in ostaggio schiavi e principessa della tribù “Nabua”, per scovare un antico tesoro, nascosto, secondo un’antica leggenda, in un tempio custodito e protetto da una altrettanto antica divinità su un isola del lago Toxoco. Tesoro che, ovviamente rappresenta il grande e mitico segreto dei Maya… Lo spettacolo, credo unico in Italia, sarebbe da premiare per la sua originalità a livello scenografico, per i suoi effetti speciali (come per esempio quelli degli annegamenti e delle esplosioni), per la colonna sonora sapientemente ricercata ma, a parte questo, nel complesso, mi ha lasciato alquanto delusa per diversi particolari secondo me, tralasciati. Primo di tutti, la platea di pubblico, seduto su delle specie di spalti di cemento, rimane per la durata complessiva dello spettacolo (circa 20- 25 minuti) completamente al sole, a parte qualche alberello che ombreggia piccole porzioni di spazio occupate dai fortunati primi arrivati (volendo, si potrebbe cercare di disporre l’intera area di un numero, anche esiguo di tettoie, per dare la possibilità a bambini, anziani e a persone costrette sulle sedie a rotelle di non crogiolarsi come lucertole); secondo, la pedana galleggiante sull’acqua resta, a livello spaziale, molto distante dal pubblico, che non viene coinvolto, ma trattiene uno sguardo passivo su una storia con battute ripetitive, già preregistrate ed artisti di cui non si riesce nemmeno a vedere la mimica facciale.
Allo spettacolo partecipano 14 attori, veramente bravi, tra i quali stuntmen, acrobati, maestri d’armi, che danno vita a numerose e spettacolari scene che dovrebbero essere arricchite di coinvolgimento magico, di balletti e di particolari scenici stile Disney o almeno avvicinate agli occhi del pubblico. Particolare è la presentazione che l’opuscolo di Mirabilandia fa per descrivere lo spettacolo: “Scopri il mistero dell’antico popolo Maya precolombiano in un affascinante spettacolo ispirato alle danze e ai riti dei Maya”, ma sinceramente di danze e di riti Maya non c’è né neanche l’ombra. Tra i vari spettacoli presenti all’interno del parco, vince ancora una volta in simpatia e spettacolarità, ormai l’istituzionale “Scuola di polizia”, ma forse, un po’ di nostalgia rimane anche per i bravi pattinatori.
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Giovedì 11 luglio ho finalmente effettuato la mia prima visita annuale a Mirabilandia con alcuni amici. Vista la mia passione per i roller coasters gran parte della giornata l’ho trascorsa su Katun con un giro dopo l’altro. L’affluenza era veramente bassa anche se verso le cinque del pomeriggio le code per salire su Katun si sono allungate parecchio, infatti, per salire sulla prima fila di sedili abbiamo impiegato circa un’ora! Con tutte quelle persone in fila il parco avrebbe potuto far circolare sui binari di Katun almeno due trenini al posto di uno! Comunque ciò che più mi ha innervosito è stato il vedere quante persone scavalcavano le recinzioni per saltare la fila: non sarebbe il caso di adottare maggiore sorveglianza da parte degli operatori? Le telecamere non servirebbero a niente, ci vorrebbero degli addetti alla sorveglianza, tipo “buttafuori” da discoteca! Si sa quanti furbi ci sono, ma non si fa mai niente per intimidirli. Inoltre ho notato come tanti maleducati hanno rovinato muri e colonne con scritte e sfregiate di coltello. Un’altra scena che mi sono trovato davanti agli occhi è stata quella di un gruppo di ragazzi con borchie, collari, creste colorate, chiodi e bulloni in viso ma soprattutto con delle bellissime svastiche tatuate sul braccio! Per carità, ognuno può vestirsi e apparire come vuole, ma in un parco divertimenti non mi sembra proprio il caso di conciarsi in quel modo e soprattutto mettendo in evidenza certe stupide simbologie! Ultima lamentela: la struttura di Sierra Tonante ha davvero bisogno di una sistemata e riverniciata. Ci sono travi incrostate e quasi spezzate che danno idea di poca sicurezza, i binari dovrebbero essere “lisciati” a nuovo come quelli di “Colossus” di Heide Park, in Germania. La corsa è davvero troppo “rough” come dicono gli americani.
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