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Il 21 luglio mattina, ad ora di pranzo, siamo entrati ad Aquaparadise, e nonostante ci fosse gente siamo riusciti a trovare un lettino vicino alla piscina per i bambini.
Mi sono trovato veramente bene, e mi hanno colpito molto le scenografie e il verde in questo parco.
A dire la verità all’inizio mi sentivo un pò sperduto e non sapevo dove andare, ma grazie alle piantine sparse qua e la sono riuscito ad orientarmi.
L’attrazione più bella che ho fatto è stata Black Hole! Accidenti che sensazione viaggiare a tutta velocità nel buio…anche se è meno divertente bloccarsi (come è successo a me) e non sapere dove spingersi considerato tutto il buio.
Anche Twin Peaks è davvero strabiliante, solo che la fila per prendere il canotto è troppo estenuante…non scendeva mai sotto i 60 minuti di attesa!
Infatti il parco era abbastanza affollato, e il 22 c’ era veramente molta più gente rispetto al giorno precedente. Soprattutto per via del caldo estenuante che aveva preso tutta la zona, con punte di 40 gradi!
Molto comodo il servizio dell’armadietto insieme alla money stick (paghi 5 euro il servizio più 2 euro la cauzione) e davvero molto cortese il personale del parco, anche se non è mancato il bagnino un pò scocciato che soffiava un pò troppo sul fischietto… ma sfido a stare con quel caldo piazzato sotto un’ombrellone a dirigere il "traffico" per la presa dei canotti.
Questo commento rappresenta l’opinione personale di un visitatore e non di Parksmania.it.
Il giorno 12/06/2006, approfittando di un breve soggiorno sul lago di Garda, mi sono recato a far visita al famoso parco acquatico Acquaparadise.
Appena varcato l’ingresso, si attraversa quello che ha tutta l’aria di essere un ponte (e lo è), e ci si immerge nella tipica atmosfera di isola caraibica. Ovunque si possono notare rocce e cascata, per non parlare dei vistosi scivoli, fra cui spicca Kamika, un kamikazee a due corsie, tematizzato da vulcano. Interessante l’ingresso buio, che ricorda attrazioni diverse per genere e tipologia. La discesa è elettrizzante e adatta ad un target di utenza molto vasto. Non troppo spaventosa, ma neanche tranquilla. Il classico kamikazee insomma.
A sinistra dell’ingresso, troviamo l’immancabile trio formato da armadietti, spogliatoi, docce. Gli armadietti sono capienti, considerando che sono riuscito a inserirci due zaini più le scarpe.. Nelle vicinanze di questo “blocco” destinato ai servizi primari, troviamo due scivoli di scarsa pendenza. Si tratta di Anaconda e Tri-splash. Entrambi facente parti della famiglia dei classici Toboga. Se Anaconda può sembrare appena divertente, la stessa cosa non si può dire di Tri-splash, nel quale sono pure riuscito a fermarmici sopra, in attesa che mio fratello, da dietro, mi desse la spinta necessaria per proseguire. E se non era mio fratello? La stessa disavventura mi è capitata su uno scivolo estremamente diverso: Black Hole. In questo scivolo su gommone, completamente immerso nell’oscurità, ho avuto il mio bel momento di terrore. Lo scivolo è costituito da due corsie, che si snodano sotto la pavimentazione del parco. Se nella corsia di sinistra tutto è filato liscio e mi sono divertito molto, nella corsia di destra, le cose sono andate in maniera differente. E per ben due volte nel corso della giornata. Fatto sta che durante la corsa (nella corsia di destra) sono riuscito a bloccarmi. Non so se la colpa sia dovuta ad una scarsa pendenza, ad un gommone non propriamente liscio o ad il mio posteriore di titaniche dimensioni. Il bello che essendo al buio, ho avuto a disposizione qualche secondo prima di accertarmi di essere fermo. Anche in questo caso mio fratello, ha sturato il lavandino meglio di un niagara. E se fossi stato io a scontrarmi contro qualcuno?. La stessa cosa mi è successa, come dicevo, un’altra volta nel corso della giornata. No, la corsia di sinistra è molto meglio, e in futuro, memore delle precedenti disavventure, opterò sicuramente per quella.
Un altro gran bello scivolo del parco è sicuramente Water Jump. Un discesa rettilinea a due corsie, simile ad un primo tratto da kamikazee, che culmina in una lieve salita per poi regalarci un divertentissimo tuffo nella piscina sottostante. Bellissimo. Uno dei miei scivoli preferiti in assoluto, e non solo di Acquparadise. Lo scivolo è immerso nel verde più fitto, il che rende ancora più coinvolgente la discesa.
Chiudendo un attimo il discorso degli scivoli vorrei parlare di un piccolo, ma sensibile problema di spostamenti. Camminare all’Aquaparadise non è molto piacevole. La sabbia purché finissima, è pungente e fastidiosa. Trasportare le grosse e pesanti ciambelle rigide lungo un percorso non pianeggiante su una sabbia pungente, mi ricorda un po’ un qualche girone dantesco. Persino le rampe di acciaio che fungono da zona di passaggio per i due colossi Stukas e Twin Peaks, non sono così piacevoli sotto il sole. Voi ora mi ricorderete che fra le recenti invenzioni create dall’uomo, ve ne sono un paio chiamate “ciabatte”. E’ vero, l’utilizzo di simile strumenti può risultare quantomeno opportuno. Ma sorge una domanda: dove si possono lasciarle prima di discendere le rapide correnti degli scivoli? E poi bisogna comunque andarle a riprendere. A meno che, come ho visto fare, non si scenda dagli scivoli tenendo saldamente in mano le ciabatte.
Poco fa ho accennato a due colossi del parco: Twin Peaks e Stukas. Il primo è un incrocio bislacco fra un roller coaster e uno scivolo acquatico. Il fatto è che si tratta di una discesa divertentissima. Immaginatevi il classico tratto iniziale di un roller coaster: discesa+salita+discesa. Qui lo si fa su gommoni biposto con ben poche protezioni a nostra disposizione. Lungo la prima discesa, è possibile letteralmente staccarsi dallo scivolo. Provate e vedrete che vi verranno in mente un sacco di preghiere nel giro di pochi secondi. Nel secondo tratto del percorso, una volta raggiunta una velocità considerevole, vi sarà possibile fare un bel salto. Spaventoso, se volete, ma sempre divertente. Twin peaks è l’attrazione per la quale adoro Aquaparadise. Se ci andate non dimenticate di farci un giro.
Il secondo colosso, un po’ più alto del precedente, è Stukas, Scivolo rettilineo a due corsie, molto alto, molto spaventoso, e non molto per me. Io l’ho saltato perché avevo appena finito di mangiare, o perché dovevo andare in bagno, o qualcosa del genere. Chi c’è salito, mi ha però detto di essersi divertito un mondo. Gli credo sulla parola.
Un altro scivolo che potrebbe divertirvi è il canonico Crazy River. Più o meno tutti sappiamo di cosa si tratta, essendo presenti in molti parchi acquatici. Una serie di vasche circolari, intervallate da brevi discese, da percorrere su ciambella. Sembra gli autoscontri e per superare una o l’altra vasca è necessario interagire con gli altri guest. Nasce così un simpatico cameratismo fra persone che non si conoscono. Divertente, da fare e da rifare sicuramente.
Se c’è un Crazy River, non può mancare un Lazy River. Il classico fiume lento fra cascate e rocce. Lento, rilassante, adatto per la frase “cosa ci manca da fare?”.
Parlando delle piscine, non posso che augurarvi buona fortuna ricercando la vostra preferita. C’è la piscina a onde, quella olimpionica, quelle idromassaggio, quella per i bimbi e chi più ne ha più ne metta. Tutte ovviamente tematizzate e belle anche solo da vedere.
Concludendo, posso dire con tutta sicurezza che Aquaparadise è un gran bel parco acquatico e che fra tutti quelli che ho finora visitato, questo è senza dubbio uno dei miei preferiti.
Questo commento rappresenta l’opinione personale di un visitatore e non di Parksmania.it.