Parco acquatico indoor/outdoor – 9.000 metri quadrati la superfice coperta – su un’area di 35.000 inaugurato il 1 luglio 2011. E’ suddiviso in 3 aree: scivoli, family e relax.
Al contrario di altri parchi acquatici indoor presenti nei paesi del Nord Europa, AcquaWorld è caratterizzato da un design quasi esclusivamente basato su linee architettoniche moderne e piastrellature delle piscine piuttosto che sulla tematizzazione fornita da ambientazioni riecheggianti periodi storici o da finte rocce e massiccio utilizzo del verde di tipo tropicale. Questo può portare a valutazioni anche piuttosto disomogenee tra le diverse tipologie di fruitori, a seconda che questi siano più o meno sensibili al valore che può avere l’impatto scenografico in strutture di questo tipo.
La sezione dedicata agli spogliatoi è davvero enorme e addirittura pare sovradimensionata, ma in ogni caso è da sottolineare come sia pratico e funzionale il sistema del braccialetto elettronico che permette di fruire dei vari servizi interni, armadietti compresi. Nulla di nuovo sotto il sole se si prende in esame il mercato europeo, ma in Italia può essere considerata una novità sul fronte dei parchi dal momento che AcquaWorld è il primo nel suo genere ad essere inaugurato nel nostro paese.
Nella sezione dedicata agli scivoli – completamente nascosti alla vista dal momento che si sviluppano all’esterno, tranne un mini foam per bambini e uno space bowl – il numero di percorsi è certamente soddisfacente, anche se alcuni di questi possono risultare particolarmente “cattivi” in alcuni repentini cambi di direzione, con il rischio di ribaltamento degli ospiti adagiati sui gommoncini. Risultano comunque divertenti se non si affrontano con eccessiva spavalderia.
Funzionale e ben realizzata la torre di accesso ai percorsi, anche se sarà necessario verificarne – stante al momento l’assenza di corsie delimitate di accesso per i vari scivoli – la razionale fruibilità nei giorni di alta affluenza. I percorsi sono decisamente lunghi per una struttura indoor e anche in questo caso alcuni dubbi sorgono sulla capacità oraria degli stessi, dal momento che tra una partenza e quella successiva potrebbero verificarsi tempi di latenza di una certa importanza.
Uno degli scivoli presenti è fruibile da 3 persone – con apposito gommone – mentre gli altri si dividono tra percorsi da effettuarsi a corpo libero – con diametro del canale più stretto – o con gommoncini mono e biposto. Il materiale di cui sono composti gli scivoli è di ottima qualità e la scorrevolezza del corpo sulla superfice è di conseguenza altrettanto ottima. Da segnalare che la tipologia di alcuni di questi scivoli in termini di dimensioni e conformazione del canale, risulteranno una vera e propria novità per l’utenza italiana. Chi ha avuto invece la possibilità di visitare, ad esempio, Therme Erding in Germania, ritroverà qualcosa di conosciuto e apprezzato. A parte la “cattiveria” di alcune curve, come già precedentemente sottolineato.
Nella zona più tranquilla è invece possibile fruire di una piccola ma ben realizzata piscina ad onde, di un percorso di nuoto controcorrente con pareti molto liscie e dunque a prova di escoriazioni, oltre ad un idromassaggio circolare con sedute classiche e uno con ugelli a terra per stimolare gli arti inferiori, nonchè, ma solo per i bambini più piccoli, di una mini laguna attrezzata con alcuni giochi d’acqua. Presenti all’esterno anche una piscina e vasche idromassaggio sempre riscaldate.
Sui bordi della piscina ad onde sono disposte due file di lettini, per una capienza di circa 60 persone; forse un po’ poco quando il numero delle persone sarà elevato, ma non è da escludere l’inserimento di altri lettini in altri angoli dell’area, anche se lo spazio a disposizione non è moltissimo.
La luce che filtra dalla imponente cupola per metà trasparente e per metà in legno, è suggestiva e dona un gradevole senso di protezione all’interno. Da verificare nel tempo – e sempre con alta affluenza – anche l’impatto acustico causato dal parlottio degli adulti e dalle grida dei bambini, che potrebbe provocare quel fastidioso effetto “rimbombo” tipico di questo tipo di strutture.
L’area relax risulta decisamente asettica e se può risultare comunque soddisfacente per il target medio-basso rappresentato da un pubblico non particolarmente smaliziato, al cospetto dei frequentatori abituali dei centri benessere degli hotel altoatesini o austriaci o tedeschi, risulta assolutamente deludente sotto tutti gli aspetti. Ma stiamo comunque parlando probabilmente di un diverso tipo di target che non si è voluto/potuto colpire.
In definitiva, la curiosità per vedere le reazioni del pubblico a questa nuova tipologia di offerta che, detto per inciso non ci convince completamente proprio a causa della sua asetticità, è tantissima. Il prezzo di ingresso, la modalità di fruizione, la valutazione sul design proposto e il target prevalente di utilizzatori che emergerà dopo i primi mesi, rappresenteranno un importantissimo case history con il quale dovranno confrontarsi in futuro tutte le nuove realtà che vorranno seguirne le orme. Chissà che finalmente anche in Italia non si possa d’ora in poi iniziare a ragionare di parchi acquatici indoor come accade ormai da anni non solo nel Nord Europa, ma anche nella vicina Svizzera.
Solo la risposta che il pubblico darà al parco – e al mercato – da qui a due anni, potrà chiarire le idee a tutti. Ci auguriamo che si riveli una risposta di successo.