Prima della stesura di questa recensione abbiamo visitato Aquardens in altre 4 occasioni. Abbiamo deciso di attendere prima di stilare la recensione per poter giudicare la struttura dopo il suo naturale periodo di rodaggio e con l’ultima visita, effettuata a novembre 2013, riteniamo di poter esprimere una valutazione completa dello stato attuale. Nuove parti sono in costruzione e saranno recensite a tempo debito. Abbiamo visitato il parco sia in giorni di scarsa affluenza che, come nel caso dell’ultima visita, di affluenza media. La recensione è suddivisa per capitoli.
Ingresso, hall e Spogliatoi
I parcheggi sono gratuiti, e abbiamo notato anche vari camper in sosta. Si trovano adiacenti alla struttura e consentono un accesso rapidissimo. Hall dal design moderno, lineare e pulito: un’immediata sensazione di cura nel design. La biglietteria è costituita da un desk in stile reception molto bello e moderno, ma considerato il potenziale afflusso della struttura probabilmente sarebbe stato più opportuno progettare cancelli di ingresso più efficienti, anche considerando che gli addetti devono investire qualche minuto nello spiegare agli ospiti che visitano la struttura per la prima volta il funzionamento dei braccialetti e il regolamento base.
Gli spogliatoi sono ben progettati, ampi e con armadietti inclusi nel costo del biglietto e utilizzabili con il braccialetto che viene consegnato all’ingresso. Particolarmente apprezzabili gli spogliatoi destinati alle famiglie, con cabine più ampie e con accesso consentito ad entrambi i sessi. La pulizia è più che soddisfacente, con personale costantemente al lavoro per garantirla, aspetto davvero importante per queste strutture. Docce calde chiuse, phon di ottima qualità, servizi igienici che non abbiamo trovato mai affollati. L’accesso all’area termale è diretto e comodissimo.
Area principale: il parco termale
Aquardens è una struttura che non ha paragoni in Italia sia in termini di dimensioni dell’area termale balneabile, che di varietà di offerta. Vasche molto grandi, giochi d’acqua e idromassaggi abbondanti, fiume lento, design piacevole e moderno, aree esterne ed interne ampie e variegate. Senza tema di smentita possiamo affermare che si tratta di un vero paradiso per gli amanti degli idromassaggi e dell’acqua calda. L’area balneabile è così ampia che pensiamo sia difficile, anche nelle giornate di più alta affluenza, patire un’eccessiva sensazione di affollamento in acqua.
Considerato che nel periodo invernale il grande parco esterno non è utilizzabile per il relax, i lettini e gli spazi a bordo vasca interni risultano sottodimensionati creando qui sì, situazioni di affollamento.
Abbiamo notato, rispetto alle precedenti visite, un leggero abbassamento della temperatura dell’acqua della vasca principale, ma soprattutto dell’atmosfera interna. Niente di troppo fastidioso, ma se questa scelta fosse consolidata, si tratterebbe a nostro avviso di un autogol per una struttura che deve fare del caldo termale la propria attrattiva principale. In più occasioni la direzione del parco ha spiegato che l’impianto prevede un sistema di abbassamento della temperatura della sorgente termale, usata anche per il riscaldamento degli ambienti, la quale risulterebbe altrimenti troppo elevata. Non si può giustificare quindi la scelta con una necessità derivata dal contenimento dei costi energetici. Speriamo si sia trattato di una combinazione di eventi e non di una nuova tendenza, perché Aquardens ci pareva mantenere molto bene la propria promessa a dispetto di altre strutture che, pur proponendosi come “termali”, offrono in verità acque poco più che tiepide tradendo così la principale aspettativa del fruitore di questo tipo di strutture.
Segnaliamo alcuni problemi strutturali che, in quanto tali, pensiamo siano difficilmente risolvibili nel breve termine: scivolosità della pavimentazione e rumorosità. Quello della scivolosità è un errore veramente inspiegabile in quanto denota una scarsa attenzione da parte del progettista nella scelta dei materiali e delle strategie costruttive della pavimentazione. La scivolosità esiste anche quando si usano le ciabatte, peraltro obbligatorie in tutte le aree anche se è inevitabile che, vista la necessità di entrare e uscire dalle vasche perché non tutte sono collegate fra loro, dover percorrere tratti a piedi nudi. La direzione sta tamponando il problema in alcuni punti con la stesura di pedane in plastica che, pur migliorando la situazione, sicuramente impattano negativamente sull’estetica della struttura.
Per quanto riguarda la rumorosità invece riteniamo sia un problema gestibile solo attraverso un cambio di strategia di comunicazione: questo tipo di struttura, così grande e complessa, ha la naturale necessità di essere aperta ad una fruizione di massa. Troviamo perciò controproducente e fuorviante comunicare l’area del parco termale come totalmente rilassante. Nonostante i ripetuti messaggi all’altoparlante che richiamano al silenzio nelle 2 grotte interne (che paradossalmente creano rumore anch’essi) e il divieto d’accesso ad esse ai minori di 14 anni, troviamo la battaglia inutile soprattutto perché troviamo difficile immaginare come si possa eliminare la risonanza stessa dei suoni nella struttura, data la sua dimensione. Troveremmo più semplice e strategicamente corretto promuovere la struttura per quello che è: un parco termale per la fruizione “di massa” senza con questo pensare si tratti di un’accezione negativa. I singoli e le coppie alla ricerca di relax e silenzio totale sapranno che la struttura non ha questo scopo, evitando così delusioni e commenti negativi. Visto in quest’ottica il rumore è da considerarsi del tutto accettabile.
Food
Come abbiamo avuto modo più volte di ribadire nei nostri articoli, in qualsiasi struttura per il tempo libero riteniamo che il food rivesta un ruolo fondamentale nella creazione dell’esperienza e nella formazione dell’opinione dell’ospite. Abbiamo provato sia il bar/snack-point a livello vasche che il self service al piano rialzato della struttura. La qualità è quella standard di questo tipo di punti di ristoro, con piadine, panini e insalate di qualità media con prezzi variabili dai 4 ai 6 euro per pietanza. Sicuramente insufficienti i posti a sedere nel bar se consideriamo che a bordo vasca non è consentito consumare cibi e bevande (sono esclusi gelati, macedonie e bibite). L’alternativa obbligata diventa così il self service al piano superiore.
Il self service è, anch’esso, di qualità standard per una struttura che debba interessare un pubblico generico. Per un pasto completo (primo, secondo, contorno, bevanda) dovete mettere in conto circa 20 euro a testa. Si vede l’impegno nel voler offrire piatti locali e in genere italiani, alcuni anche ricercati. Pensiamo però che lo sforzo sia un po’ inutile, in quanto la qualità di un self-service, per quanto buona, non potrà mai essere paragonabile a quella di un ristorante e quindi piatti anche mediamente ricercati rischiano di apparire qualitativamente poco più che un lodevole tentativo, forse valido per i visitatori stranieri.
Il divieto di introduzione di cibi imposto dal regolamento (probabilmente in conseguenza di norme sanitarie) riteniamo sia un punto dolente. Per chi sceglie di trascorrere l’intera giornata al parco termale invece che fruire del biglietto ridotto da 3 ore, l’imposizione di consumare cibi provenienti dal bar o dal self service ci pare antipatica. Non solo in quanto impone un rialzo del budget che l’ospite deve mettere in conto, ma anche perché limita la libertà di ciascuno di poter mangiare ciò che desidera, anche proveniente dall’esterno. Pensiamo ad esempio alle famiglie con bambini piccoli, o visitatori con esigenze (o scelte) alimentari personali. Inoltre obbliga alla fila presso gli unici due punti di ristoro. In definitiva la regola si impone come limitazione della libertà di fruizione e sarebbe interessare valutare quanto incida negativamente sul numero di ingressi rispetto al vantaggioso aumento di spesa procapite dovuto al food dei visitatori entrati.
Non abbiamo provato il ristorante alla carta presente nella struttura; esendo esso accessibile solo dall’esterno è una realtà a sé stante e non strettamente collegata al parco termale, il quale resta l’oggetto della nostra valutazione.
Area SPA
Accessibili con un sovrapprezzo sul biglietto di ingresso, le saune sono varie anche se di dimensioni ridotte; in giorni di elevata affluenza immaginiamo possano soffrire l’affollamento. Il design è curato e piacevole, il personale competente e attento. Belle le aree relax, anche se non molto silenziose. Anche in questo caso la dimensione della struttura rende il compito di insonorizzazione davvero complicato. In generale, comunque, il livello è molto buono per lo standard italiano. Importante segnalare che le saune sono con accesso senza costume; cosa del tutto normale in questo tipo di strutture in Austria e Germania, ma ancora poco comune in Italia, il che potrebbe sorprendere i visitatori non abituati. Ampia e variegata l’offerta di massaggi e trattamenti, condotti da personale preparatissimo e gentile. Raccomandiamo di prenotare per tempo.
Concludendo
In definitiva si tratta di una struttura che, nonostante le criticità esposte, colma un’esigenza di mercato imponendosi di fatto come leader italiano nel settore offrendo a famiglie e gruppi di amici la possibilità di beneficiare del benessere termale. Il visitatore consapevole di non avere a che fare con SPA e strutture di piccole dimensioni in stile altoatesino o austriaco troverà tutto o quasi quello che può desiderare per trascorrere una piacevolissima giornata a contatto con il più naturale degli elementi: l’acqua termale.