a cura di Fabio Ghiotto (settembre 2006)
Pochi chilometri a sud di Livorno, immerso completamente nel verde della pineta, si trova il parco divertimenti del Cavallino Matto. Si può raggiungere facilmente in auto percorrendo l’Aurelia ed uscendo a Donoratico: dopo circa 1 km in direzione di Marina di Castagneto si arriva a destinazione (i cartelli di indicazione sono abbastanza visibili). Il parcheggio si trova circa a 200 metri dall’ingresso ed è gratuito, mentre il biglietto intero costa 15 euro.
All’inizio dell’anno 2006 il parco è passato nelle mani della famiglia Manfredini, nome molto noto nel campo delle giostre itineranti. La nuova gestione ha portato una piacevole ventata di novità sia sul fronte delle giostre, sia su quello degli spettacoli, dopo molti anni di immobilismo e di mancanza di nuove attrazioni. Ciò nonostante la strada da percorrere è ancora molta, almeno a mio avviso, soprattutto per rilanciare l’immagine del parco e per eliminare quell’aspetto da luna park fisso che ancora troppo si avverte all’interno della struttura.
La prima novità che balza subito agli occhi mentre ci si avvicina all’ingresso è il restyling subito dalla mascotte: Magirè, il cavallino “matto” simbolo del parco, si è trasformato in Magix, un supereroe ipermuscoloso dotato di straordinari poteri (personalmente preferivo il vecchio cavallino, più dolce).
Sul fronte delle attrazioni, è possibile trovare un nuovo rollercoaster e ben 7 nuove giostre, per lo più da luna park. Di rilievo è l’introduzione (almeno in alta stagione) di un interessante spettacolo di tuffi acrobatici decisamente di buon livello (sia dal punto di vista acrobatico, sia da quello del divertimento).
Il parco non presenta una suddivisione in aree tematiche: nel descrivere le varie attrazioni partirò dall’ingresso principale e cercherò il più possibile di proseguire in ordine.
Nella zona libera esterna (posta poco prima dell’ingresso al parco) è possibile trovare un minigolf abbastanza complesso (4 € a giocatore), una pista per automobiline a gettone, un’area giochi per i più piccini, una pizzeria e un bar gelateria.
Varcato l’ingresso principale (abbastanza essenziale, a dire il vero), ci si trova in quella che con un po’ di fantasia potremmo chiamare la Main Street del parco: è possibile trovare alcuni chioschetti, bar e negozi di dolciumi. Questa breve strada termina in una piccola piazza con al centro una fontana dove nuotano diversi pesciolini e dominata dalla riproduzione di una grossa locomotiva: si tratta di una delle due stazioni di partenza del trenino che fa il giro del parco. Durante questo tour panoramico, si passa all’interno della Galleria Fantasia, un tunnel al cui interno sono riprodotte le scene di alcuni famosi cartoni Disney: ad essere sincero, anche in questo caso, la tematizzazione è abbastanza scarna, ma sembra piacere molto ai più piccini. Ciò nonostante penso che non sarebbe male ripensare l’intera scenografia, magari dedicando l’intera galleria alla mascotte del parco, raccontandone magari qualche avventura o adibendola a sua dimora segreta (visto che ora è un supereroe).
La zona a sinistra della piazza ha subito un deciso restyling nell’ultimo anno grazie all’introduzione di 4 nuove attrazioni: la pista quad (a pagamento), il Mini Mixtrem (un percorso per i più piccini con scivoli e camminamenti sospesi), Gold River (la riproduzione in legno di quelle strutture usate dai cercatori d’oro per trovare le pepite nella sabbia: comprando i pacchetti di sabbia del parco è possibile trasformarsi in piccoli cercatori “d’oro”) e Skyglider (giostra della SBF formata da due bracci-pendolo a cui sono attaccati due grossi “risciò” da due posti: più veloce si pedala e più in alto oscilla il pendolo, fino a fare il giro completo sia in avanti sia all’indietro). In quest’area è possibile trovare anche un labirinto, una giostrina per i bambini, un piccolo percorso a bordo di cavallini meccanici, scivoli e altalene. Completa il settore Speedy Gonzales, un piccolo junior coaster della L&T Systems lungo 135 m, alto 6 m e con velocità massima di 34 km/h. Il treno ha le sembianze del famoso topo da cui prende anche il nome ed è adatto a tutta la famiglia (soprattutto ai più piccini).
A destra della piazza con la stazione si estende il grosso del parco che si può arbitrariamente dividere (per comodità) in due settori: la parte centrale e quella periferica. Nella prima area trovano posto alcuni gonfiabili, l’acquascontro Disco Boat, la Giostra Cavalli e il Magic Plane (una giostra della SBF a forma di aeroplano che oscilla e ruota su se stesso). Superata quest’ultima attrazione si arriva in una piccola piazza dove sono presenti due novità di buon livello introdotte quest’anno: una torre di caduta della SBF (il ciclo prevede una serie di cadute ravvicinate e risulta essere molto divertente, nonostante l’altezza contenuta, anche per i giovani) e la classica nave pirata basculante (compie oscillazioni molto ampie). In quest’area tre volte al giorno (almeno in Agosto) si tiene lo spettacolo di tuffi “Oliver’s water show” (12,00 – 17,00 – 22,30): si tratta di uno show di circa 30 minuti che presenta sia una parte comica, sia una parte decisamente spettacolare con trampolini da 3, 7, 11 e 25 metri. Qui vicino è possibile trovare anche un negozio di souvenir (in realtà non c’è molto, ci sono pochissimi gadget tipici del parco) e alcune macchine “mangia-soldi”.
Completa questa parte centrale l’attrazione di punta del parco che ha preso il posto da quest’anno del vecchio wild mouse: Project 1, un roller coaster della L&T Systems alto 16 m e lungo 335 m (47×21 metri sono le misure della base). Pur non essendo molto “estremo” e risultando, quindi, adatto a tutta la famiglia, l’ho trovato abbastanza divertente e veloce (considerando anche che si tratta di una struttura costruita per essere itinerante). Mi spiace per la perdita del vecchio wild mouse, tipologia di coaster che trovo molto divertente, ma il sostituto è senza dubbio migliore e di buon livello.
Nell’area più periferica è possibile trovare “Canoe nelle Favole”, un percorso acquatico su piccole imbarcazioni per i più piccini tematizzato con forme colorate, giochi e con un panda gigante e “Indian River”, il classico viaggio su tronchi completamente immerso nel verde in cui sono presenti ben tre discese e in cui la tematizzazione è lasciata alla natura. Di fianco è possibile trovare un’area “meccanica” in cui sono presenti 5 piccole giostre automatiche (cioè senza un operatore: il passeggero sale, chiude le protezioni, pigia alcuni bottoni e fa partire il meccanismo): Mini barca (una gabbia per 2 persone appesa ad un pendolo che oscilla: all’interno c’è una corda, più la si tira e maggiore è l’ampiezza dell’oscillazione, arrivando anche a 90°), Gioco Farfalla (un Kiddie Shuttle del 1991 alto 6 metri: in pratica si tratta di un vagoncino da due persone posto su di un tracciato a forma di V), Splash (si prende posto su di una piccola barchetta che viene issata in cima ad una sorta di trampolino: si scivola lungo la discesa fino ad atterrare in una piscina dopo un piccolo salto), Funicolare (piccolo giro panoramico sospeso) e Giostra lavatrice (si prende posto in due in una gabbia che assomiglia ad un grosso cestello della lavatrice: pigiando i bottoni presenti all’interno si può manovrare il movimento facendo compiere giri completi in avanti e all’indietro).
Il bello di alcune di queste giostre è che possono soddisfare sia i più tranquilli sia coloro che amano un po’ di adrenalina: manovrandole opportunamente è possibile fare un giro tranquillo, ma anche molto “thrill” (naturalmente entro certi limiti). Il problema è il loro aspetto un po’ vecchio e trasandato: a mio avviso potrebbe bastare una riverniciata (magari con colori un po’ più allegri e vivaci) e una risistemata leggera (magari con l’aggiunta di qualche piccolo elemento scenografico che le faccia sembrare un po’ meno “abbandonate” e “buttate lì”).
In questa zona periferica si trova anche una piccola area discretamente tematizzata (per lo meno rispetto al resto del parco) in cui trovano posto 3 “attrazioni”: Viaggio nell’Egitto (un percorso su vetture a forma di tappeto volante tra piramidi, cammelli, palme, etc…), Jeep Safari (un viaggio nella giungla a bordo di jeep tra gorilla, coccodrilli, etc…) e Cavallo di Troia (riproduzione di un tempio greco e del famoso cavallo omerico). La scenografia è abbastanza essenziale e si nota che è realizzata in maniera abbastanza “artigianale”, ma è comunque gradevole e concorre a creare un po’ di magia, altrimenti assente nel resto del parco. Visto anche il target principale del parco (i bambini), penso che uno sforzo in questo senso (ossia maggiore attenzione per la tematizzazione in tutto il parco) sia necessario sia per rilanciare l’intera struttura, sia per regalare ai piccoli ospiti un po’ di magia che oggi è abbastanza carente. Non c’è bisogno di opere colossali (visto anche che ai bambini basta veramente poco per riuscire a “sognare”), servono alcuni interventi mirati che tolgano o alleggeriscano quel “brutto” aspetto da luna park fisso che caratterizza tutto il complesso. Inoltre, sfruttando maggiormente la mascotte, si potrebbe indurre un interessante ritorno economico dal punto di vista del merchandising, oggi praticamente assente nel parco.
In conclusione, si tratta di un parco che si rivolge soprattutto alle famiglie e ai bambini (anche se il mio amico ed io, 23 anni, abbiamo passato una bella giornata divertente), molto tranquillo e piacevole grazie al tanto verde presente (anche in piena estate non si soffre molto il caldo). Speriamo che la nuova gestione continui a rimodernare il parco e porti avanti il lavoro in parte già intrapreso in questa stagione di rilancio della struttura.