(a cura di Roberto Canovi, gennaio 2004)
Pochi avrebbero potuto immaginare all’inizio del 2001 che la Sicilia, fino ad ora storicamente povera di parchi sia in quantità che qualità, potesse giungere ad ospitare una struttura di livello europeo… noi per primi. La realtà supera l’immaginazione e quando, a inizio luglio 2001, si è iniziato a parlare della sezione acquatica del Parco Zoo di Sicilia (ribattezzato Etnaland) come di una incredibile sorpresa da parte di alcuni addetti ai lavori che avevano avuto la possibilità di verificarne la qualità a poco più di un mese dall’apertura, abbiamo deciso che Parksmania non poteva mancare… A fine agosto, quando il parco era aperto praticamente da un solo mese (l’inaugurazione era stata forzatamente posticipata), ci siamo recati in visita e l’impatto con questa struttura è stato devastante nonostante alcuni grandi difetti presenti in quella che a tutti gli effetti si poteva considerare una “soft opening”. Siamo poi tornati a fine estate 2003 e, a parco ormai quasi completato, possiamo ribadire che la qualità e quantità delle attrazioni è decisamente elevatissima e in effetti si sono fatte le cose in grande, sfruttando peraltro una conformazione morfologica del terreno estremamente invitante. Un pendio naturale addirittura più inclinato di quello ormai famoso di AQUAFAN, che permette di inserire gli scivoli presenti senza ricorrere più dello stretto necessario ad antiestetiche e soprattutto costose alte strutture di sostegno. Giunti al parcheggio (gratuito) procediamo verso le casse e immediatamente percepiamo quello che il Direttore del parco ci confermerà di lì a poco: “Nessuno di noi si sarebbe mai aspettato un successo così enorme in termini di presenze”…
L’ingresso principale è ancora quello del Parco Zoo, anche se nel frattempo sono state realizzate le nuove Casse e i nuovi tornelli di ingresso, ma una volta incanalati nella giusta direzione, ecco che Etnaland si presenta ai visitatori con un’aria decisamente accattivante e moderna, iniziando dalla fontana posta al centro di una gradevole piazza e dal panorama offerto dalle partenze dei primi scivoli posti poco al di sotto del livello dell’ingresso. Scendendo verso le aree inferiori si nota immediatamente come la viabilità dell’intera struttura è stata accuratamente studiata e armonizzata, per quanto possibile, con i naturali ostacoli preesistenti. La carenza quasi assoluta (se si eccettua la piccola area dedicata prettamente ai bambini) di alberi è forse il limite più evidente di Etnaland, che si presenta come una gigantesca pietraia rovente sotto il sole dell’isola, anche se nei due anni intercorsi tra la prima e la seconda visita, molto si è operato sia sul fronte dei tappeti erbosi che su quello della piantumazione. Tutto questo passa comunque in secondo piano al cospetto di scivoli veramente entusiasmanti che si posizionano in ogni angolo del parco e che promettono una giornata all’insegna del puro divertimento.
L’affluenza è in effetti generalmente molto alta e anche la fruizione degli scivoli non è del tutto indolore in rapporto ai tempi di attesa necessari per effettuare le discese nelle giornate più affollate. Numerose le sedie-sdraio e sufficienti i punti di ristoro, distribuiti in modo omogeneo nel parco. I servizi igienici risultano perfettamente fruibili in ogni momento della giornata, come pure gli spogliatoi.
La scenografia generale è in continua evoluzione e se si considera la grande estensione del parco, è già stato fatto un discreto lavoro in diversi punti della struttura. Ippopotami ed elefanti posizionati ai bordi della zona relax sono veramente simpatici e ben realizzati e le rocce finte costruite a fianco di alcuni scivoli e piscine sono di ottima fattura.
Alla fine della giornata possiamo tirare le somme. La direzione ha operato raggiungendo gli obbiettivi che si era preposta e che ci aveva illustrato nel corso della nostra visita precedente. Aumentati gli sportelli alle casse, aperto un nuovo punto di ristoro di grandi dimensioni e aumentate le sedie-sdraio. Si è lavorato con buoni esiti anche sulla parziale tematizzazione del “fiume lento”. Gli alberi, chiaramente, necessiteranno di maggiore tempo per crescere ma si è comunque già intervenuti con alcune piante adulte messe a dimora nel corso dell’inverno.
La tematizzazione “più spinta”, quella che caratterizza definitivamente un parco, per intenderci, sarà argomento dei prossimi 4/5 anni, in quanto molto più costosa di tutti gli scivoli fino ad ora installati, senza contare il previsto inserimento di una nuova gigantesca e sotto molti aspetti inusuale attrazione prevista per il 2005.
In conclusione, riteniamo Etnaland un parco acquatico assolutamente di altissimo livello e quando, nel 2001, avevamo pronosticato un grande successo di questo parco non ci eravamo sbagliati. L’assegnazione del PARKSMANIA AWARD 2003 come PARCO ACQUATICO DELL’ANNO è stato quindi il giusto riconoscimento ad uno dei migliori parchi acquatici europei.