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Parksmania / SeaWorld San Diego

SeaWorld San Diego

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29 Gennaio 2011 di Redazione Parksmania.it

 

Recensione inviataci da Ignazio Sinatra

Marzo 2000:
Trovandomi per due settimane a San Diego, in California, per lavoro, non ho perduto l’occasione di visitare SEA WORLD San Diego. Mi sento in dovere di fare subito una importante premessa: a me non piacciono molto i parchi di tipo faunistico/botanico/naturalistico, per cui certe considerazioni su SEA WORLD possono essere condizionate da questa mia impostazione mentale.
Detto questo, SEA WORLD è un parco molto curato, con molto verde, molto spazio, molta organizzazione e molta pulizia, anche se un po’ lacunoso dal punto di vista della facilità di orientamento, dato che la disposizione delle attrazioni non risulta molto chiara dalla mappa, che tra l’altro non dà molte indicazioni sulle attrazioni stesse. Le attrazioni del Parco possono essere divise in varie categorie: – Spettacoli – Acquari tradizionali – Acquari con la possibilità di "incontri ravvicinati" – Acquari con visioni sottomarine – Attrazioni da Parco tradizionale e per ciascuna di esse fornirò maggiori informazioni di seguito.
Spettacoli: E’ il fulcro attorno al quale è concepito il Parco; ci sono diversi grandi teatri all’aperto dove si rappresentano gli spettacoli con orche marine (Shamu Show), delfini (Dolphin Show), leoni di mare (Sea Lion and Otter Show), uccelli (Bird Show).
Il più famoso e più apprezzato è lo Shamu Show, seguito dal Dolphin, mentre il Sea Lion and Otter ha un’impronta meno spettacolare e più comica, ma è comunque divertente; sul Bird non posso esprimere commenti perché il teatro in cui è situato è stato riservato, in questa giornata, ad una manifestazione sportiva. Da notare che sulla mappa ricevuta all’ingresso c’è l’indicazione di tutti gli orari delle rappresentazioni e, principalmente, viene suggerita una pianificazione personalizzata per vedere tutti gli show negli orari più indicati. Tale pianificazione, creata in funzione dell’orario in cui si è entrati, è comoda per il visitatore che non deve preoccuparsi di trovare il modo di "incastrare" tutti gli show nella visita giornaliera, ed è comoda anche per il Parco perché permette di gestire enormi flussi di visitatori con efficienza (ogni teatro ospita migliaia di persone).
Acquari tradizionali: Il Freshwater Aquarium, il Marine Aquarium, ed il World of the Sea Aquarium sono acquari dove si possono vedere pesci di piccole o medie dimensioni in un ambientazione tradizionale con vetrinette e didascalie che illustrano le caratteristiche e le eventuali curiosità; io ho visto solo il primo, per cui non so se gli altri due riservano sorprese.
Acquari con la possibilità di "incontri ravvicinati": Rocky Point Preserve, Seal & Sea Lion Feeder Pool, Tide Pool e Forbidden Reef sono vasche aperte dove è possibile vedere molto da vicino, toccare e, in certi orari, dare da mangiare, a delfini, mante, leoni marini, foche ecc.. Ci sono poi alcuni ambienti "zoo style" dove è possibile ammirare i fenicotteri rosa (Flamingo Cove), i pinguini (Penguin Encounter), le tartarughe (Sea Turtles) e i granchi (Crab Island).
Acquari con visioni sottomarine: Shark Encounter, Shamu Close Up, ancora Forbidden Reef, e Manatee Rescue permettono di vedere dal fondo delle piscine, attraverso grandi vetrate, rispettivamente gli squali, le orche, le murene e i leoni marini . Queste viste sono piuttosto interessanti e piacevoli, specialmente lo Shark Encounter. Shark Encounter è una delle poche attrazioni tematizzate, con un bell’ambiente da laguna tropicale; inoltre offre la possibilità di percorrere un tunnel di plexiglass ancorato sul fondo della piscina degli squali dal quale si ha un’ulteriore prospettiva molto suggestiva (ci si trova proprio in mezzo a decine di pescicani).
Attrazioni da Parco tradizionale: Infine, per non essere troppo soft, ecco alcune attrazioni un po’ più animate. Shipwreck Rapids è una classica discesa con i gommoni, tutta rapide e spruzzi (in realtà quando sono andato io era chiusa). Wild Artic è un bel simulatore ambientato al Polo e ulteriormente tematizzato all’uscita con la ricostruzione sia interna sia dell’ambiente circostante di una base artica; da notare che, nascosto all’interno del negozio relativo a questa attrazione, c’è un o stanzino dal quale è possibile osservare dall’esterno i movimenti dell’enorme simulatore in relazione al filmato proiettato: è interessante, dopo aver effettuato un giro all’interno, vedere come il simulatore si muove all’impazzata. Skytower Ride è una torre molto alta con un ascensore girevole (simile a quella di EUROPA PARK) che permette di osservare il parco e la baia dall’alto. Bayside Skyride è una banale funivia a quattro posti simile a quelle che si trovano in montagna (la società costruttrice è .. svizzera!!) che, con un giro di sei minuti, ti fa vedere ancora la baia. Queste ultime due attrazioni sono a pagamento; per la Skytower può valere la pena pagare il biglietto, ma per lo Skyride, secondo me, no. In conclusione se si ha la passione per la natura ed il mare, se si apprezzano gli show acquatici, se non si cercano grandi emozioni e… se non si è mai stati in un Parco di divertimenti vero e proprio, SEA WORLD San Diego è interessante e divertente; inoltre è certamente molto piacevole per i bambini.
Se però si soggiorna a San Diego solo uno o due giorni e non si è compresi strettamente nelle categorie citate sopra, a mio avviso è molto, molto, molto meglio visitare i dintorni di San Diego (ed anche downtown), ed in particolare l’isola di Coronado (con l’incantevole baia verso la città da una parte e le spiagge sull’oceano dall’altra) le località sul mare di La Jolla, Ocean Bay, Mission Beach, Pacific Beach, Del Mar ecc.., che sono proprio identiche all’idea che tutti noi abbiamo della California e, dulcis in fundo, il BELMONT PARK (sempre sull’oceano) dove ho scoperto il Giant Dipper, un bel rollercoaster in legno che esiste dal 1925 !!! (e per quei tempi doveva essere stratosferico), distrutto da un incendio negli anni ’50, ricostruito rispettando il tracciato originario nei primi anni ’90, e talmente amato da avere un minuscolo museo con la sua storia. Ignazio Sinatra.

 

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