a cura di Gabriele Messinese (luglio 2000)
Alcune indispensabili informazioni tecniche: Il parco di Tokyo Disneyland è raggiungibile, oltre che attraverso la viabilità urbana, tramite metrò. La stazione più comoda è quella di Maihama, mentre l’uscita stradale, da qualsiasi aereoporto o parte della città si provenga è Urayasu.
Questo articolo vuole unire impressioni personali e piccole riflessioni sulla struttura e la distribuzione delle attrazioni e delle land, in una piacevole passeggiata per i viali di Tokyo Disneyland nel Tokyo Disney Resort in Giappone. Iniziamo proprio dall’arrivo, anzi ancora prima, quando, stremati dal fuso orario, arriviamo all’aereoporto e guadagnamo subito il nostro taxi che in cira quaranta minuti ci porta a destinazione. Poco prima di arrivare al pezzo di litorale occupato dal Resort, passiamo su un ponte dal quale possiamo ben notare, incorniciati dal mare, il castello di Cenerentola, Space Mountain, Splash Mountain, la cupola di vetro di World Bazar e Big Thunder Mountain. Non ci sono dubbi, siamo arrivati. Il nostro taxi ci porterà direttamente in albergo; qui gli hotel sono cinque, sul mare, sebbene sul territorio Disney sono gestiti da altre compagnie. Tutti, da alcune camere, offrono la possibilità di ammirare dall’alto il parco e purtroppo anche il Backstage, ma credo che la migliore visuale sia, per esperienza, quella che si gode dall’Hilton Tokyo Bay, ben orientato su Tomorrowland.
Solo dal 2001, nascita del Tokyo DisneySea, potremo alloggiare in un hotel Disney ed usufruire di una Downtown. In quel caso, salirà in pole position lo Sheraton, con vista sui due parchi. Non perdiamo neppure tempo a disfare i bagagli e prendiamo la navetta che, attraverso il parcheggio che lambisce la costa e il parco fino all’ingresso, ci porta agli arabescanti cancelli d’ingresso. Sono realizzati sullo stile di un barocco sfrenato, con apoteosi d’intrecci sulla sommità delle numerose casse.
Come ben sappiamo, qui non esiste il Railroad attorno al parco, dunque niente Main Street Station, inoltre non esiste neppure una Main street vera e propria. E’ dunque all’ingresso che possiamo notare le diverse particolarità, ritrovandoci allora piacevolmente impegnati osservare gli edifici. Proprio dopo la zona d’ingresso, ci troviamo nella Town Square, dove trova spazio l’allegro volto fiorito di Mickey Mouse, sistemato proprio al centro di questa piazza ad emiciclo. Gli edifici sono sistemati principalmente su un solo fronte e non contornano la piazza, sono sorprendentemente alti rispetto a quello che immagina il conoscitore di parchi Disney, e formano la facciata di World Bazar, il nome della rivisitazione locale di Main Street.
Le forme esteriori sono disposte simmetricamente, a formare una facciata che ricorda lo stile ordinato ma ricco di decorazioni dei palazzi francesi del settecento, tradotte nello stile costruttivo tipico dei primi del novecento.
La grande arcata centrale vicina alla Main Street House, l’equivalente del City Hall, apre lo sguardo alla ricca galleria che incornicia le allegre forme del castello di Cenerentola in fondo alla piazza. Mentre passeggiamo per Main street, la parte centrale di World bazar, riconosciamo molte delle attrazioni classiche di Main Street come il cinema e l’Omnibus, esattamente identiche alle prime versioni, mentre differenze e grandi assenze non mancano. L’ Emporium, infatti, migra dalla sua classica posizione, in una collocazione meno imponente, ma ancor più significativa è l’assenza del tram a cavallo. I colori scelti per gli edifici sono molto accesi e sono caratterizzati dal fatto di essere spesso modificati, così come avviene per il fondo strada, che attualmente è grigio scuro al centro e rosso ai lati, per indicare una differenza con i marciapiedi che in realtà non esistono. Risulta davvero piacevole poter passeggiare anche se il tempo è inclemente, ma se ci troviamo durante uno dei fequenti temporali improvvisi, rischiamo di rimanere letteralmente intrappolati, con migliaia di persone, sotto l’enorme struttura di vetro, dal momento che nel resto del parco le zone al coperto sono carenti rispetto alla mole di visitatori. World Bazar è ricco di ristoranti sfiziosi ed è bello mangiare giapponese nel cuore dell’America. Proprio a metà di Main street, troviamo Central street, che è la fusione di Flower e Market street. Fin qui nulla di strano, ma la particolarità sta nel fatto che le due estremità sono aperte e offrono un collegamento diretto su Adventureland e Tomorrowland.
Personalmente, credo che sarebbe stato più opportuno lasciare il passaggio obbligato da Central plaza, anche in ossequio allo spirito secondo il quale il Magic Kingdom è architettato, ma in questo articolo ci sono solo considerazioni e ad ogni buon conto, non mancheremo in futuro di occuparci della storia e delle particolarità dello stile di questo splendido parco. Siamo quindi rimasti in Central Street e la percorriamo sulla destra solo per provare per un istante l’emozione di passare direttamente in Tomorrowland. E’ emozionante avere sullo sfondo Space mountain pur trovandosi in pieno World Bazar, ma ora torniamo indietro. Se si entra in un parco Disney, le land si visitano da Central plaza, che si apre, ricolma di aiuole lussureggianti, sullo splendido castello di Cenerentola, molto simile a quello che si trova in Florida, se non proprio identico. E’ solo leggermente più alto e maggiormente ricco di decorazioni, specialmente sulle sommità dorate delle guglie, senza contare il curioso Tour del mistero, una delle attrazioni più amate di Fantasyland.
Da Central plaza abbiamo una bella visuale sulle varie zone del parco, Adventureland è certamente la più aperta e propone come ingresso principale un ponte in legno dal sapore squisitamente orientale, mentre sul lato Westernland e alla destra di Fantasyland, due ampi viali sono il passaggio della parata che come percorso circonda Fantasyland. Siamo tentati di entrare nel castello e raggiungere Fantasyland, che assomiglia molto alla versione che troviamo in Florida e a quella californiana prima dei lavori del 1983. Gli edifici hanno un aspetto tipicamente medioevale, in linea col castello, sebbene ci siano molti inserimenti di architetture simili alla versione di It’s a small world che troviamo in Florida. Le piccole case della land si aprono su uno spiazzo rettangolare, dove sono sistemate le attrazioni classiche, dal Carousell a Dumbo e a Mad Hatter, ma le forme sono molto spigolose e stilizzate, tanto che le illuminazioni notturne fanno pensare quasi a forme spaziali. La sagoma del castello, peraltro, ci farà certo ricordare dove siamo. Il fondo di Fantasyland propone una fusione tradizione-innovazione; se infatti troviamo It’s a small world in posizione classica e in una smagliante facciata colorata, una sorpresa si inserisce all’orizzonte verso Critter Country: Haunted Mansion.
Proprio il celebre maniero spettrato, in una struttura esterna in tutto simile a quella di Magic Kingdom a Disneyworld, sebbene dai colori meno tetri e caratterizzato da una ambientazione esterna decisamente accattivante, che attenua lo stacco tra Fantasyland e Critter Country. Sebbene il castello e Haunted mansion siano molto ben decorati, il resto della land, nelle facciate di attrazioni come Snow White, è molto più semplice. Gli interni, in special modo quelli dei negozi, sono curati all’estremo, come nella più pura tradizione Disney. Consiglio a tutti un volo in compagnia di Dumbo, perchè la sua posizione strategica consente di ammirare i precipizi di Splash mountain fare da sfondo a Haunted Mansion e le smerlature di Peter Pan incorniciare Big Thunder mountain e l’elegante tetto dell’attracco di Mark Twain. Restando in Fantasyland, non possiamo non visitarne la zona est, che ci porta all’ingresso colorato di ToonTown. E’ una delle land che amo maggiormente e poi questa versione così vicina a quella californiana, vero e proprio capolavoro, è davvero un piacere da visitare. Forse l’unica differenza con quella di Disneyland è che l’ingresso è più piccolo e colorato su toni azzurri anzichè rossi, oltre al fatto che non si deve, naturalmente, attravversare il Railroad. Per il resto gli edifici sono impressionantemente identici, persino i colori, e pensare che Tokyo Disneyland spesso differisce proprio nei colori, mentre qui tutto è identico, eccetto un piccolo particolare. Infatti, così come la land si trova dal lato opposto di It’s a small world rispetto alla prima versione, così all’interno della land tutto è ribaltato. E’ proprio come vedere un’immagine in negativo; quindi la celebre collina che sovrasta la casa di Mickey è sulla destra e così via, ma niente paura, non mancano Jolly Trolly, Miss Daisy, il Cartoon Spin e le classiche attrazioni di questo gioiello dell’architettura Disney.
La visita di Toon Town ci occupa per molto tempo, specialmente se vogliamo incontrare Mickey in casa sua, e poi non dobbiamo mancare agli show, che qui a Tokyo Disneyland sono tra i più belli che la Disney propone, oltre che essere estremamente numerosi. Dopo Toon Town, torniamo in Central Plaza dando uno sguardo veloce alle architetture di Tomorrowland e ci dirigiamo verso Westernland, che ci apre su una delle land di Tokyo Disneyland più classiche. E’ molto simile alle Frontierland d’oltre oceano, solo il nome è differente; molto bella l’ambientazione di Big Thunder Mountain, ispirata principalmente alla versione di Magic Kingdom a Disneyworld. Davvero originale la facciata del Diamond Horse show revue, dai colori accesi e caratterizzata da ampi ed articolati tetti spioventi che fanno da sfondo da una terrazza fiorita per pranzare all’aperto. Westernland è articolata su due viali principali che conducono all’attracco di Mark Twain e a Tom Sayer’s Island. Sarà un piacere esplorarle al tramonto, ammirando le cime infuocate di Splash Mountain e Big Thunder Mountain alle due estremità dell’isola. Prima di dedicarci ad Adventureland, sarà d’obbligo esplorare Critter Country, che propone di visitare in canoa il River of far west, ma soprattutto l’attrazione star della land, nonchè una delle più amate del parco, Splash Mountain. E’ un’attrazione che domina la land, o meglio, è la land. Quest’attrazione è senza dubbio la meglio tematizzata esternamente quanto ad imponenza, sebbene personalmente io ami maggiormente la versione californiana. In ogni modo, qui notiamo come sempre colori eccezionali e all’interno audioanimatronics inseriti in un perfetto scenario toontown. A volte, è tale il successo dell’attrazione, che l’ingresso della land da Fantasyland è ostruito dalla coda dei visitatori. Il disciplinato “audience” giapponese, comunque, accoglie sempre di buon grado le attese, sempre che siano, come Disney insegna, ben ordinate. Bello pranzare in una delle terrazze all’aperto di Critter Country, per ammirare l’imponenza dello scenario e lasciarsi sedurre dalla molteplicità di fiori che ornano il River of far west, mentre il placido Mark Twain naviga intorno a Tom Sawyer’s island.
Attraversando nuovamente Central Plaza è bello entrare in Adventureland dall’ingresso principale, un elegante ponte in legno ornato di lanternoni orientaleggianti, che ci introduce alla zona nord. Ci troviamo sempre vicini al confine con Westernland, ma in uno stile tipicamente asiatico. La polinesia e le isole dell’arcipelago giapponese hanno ispirato questa land, allegre pagode ornano lo scenario che ospita la Swiss family Treehouse e l’Enchanted Tiki Room. Per apprezzare al meglio questa land, sarebbe ideale pranzare al Polynesian Terrace, in un ambiente davvero confortevole, ai bordi di Jungle Cruise e approfittare di splendide animazioni che possiamo anche apprezzare nell’Adventureland Stage. Questa porzione di Adventureland ospita anche Jungle Cruise e il Western River Railroad, che hanno un unico edificio principale in stile coloniale dei mari del sud, con forti richiami, specialmente nella parte superiore, all’architettura liberty dei primi del novecento.
Entrando in Adventureland dal bordo del Crystal Palace Restaurant, ci sembrerà di essere in Liberty o New Orleans Square degli altri parchi Disney. Sono infatti queste le land alle quali si ispira Adventureland nel lato sud, davvero una felice intuizione che sposa il contrasto con l’ingresso diretto su World bazar. Questa zona della land ospita una delle attrazioni più amate: Pirate’s of the Carribbean, in una bellissima architettura liberty che ci ricorda molto Disneyland California, specialmente con il Cafè d’Orleans e con le pittoresche intercapedini create dai ristoranti. Credo però che la particolarità maggiore sia il Western River Railroad che costeggia Adventureland e Westernland fino a Critter Country. Il treno, visto il breve percorso, è uno solo e c’è una sola stazione, ma credo che, oltre il bel percorso all’interno delle land, sia bello poter ammirare la vita di un villaggio indiano resa possibile da audioanimatronics che, felici, salutano i visitatori del regno incantato. Prima di lasciare Adventureland non si dovrà mancare una visita alla Treehouse, che permette di godere di uno splendido panorama di Jungle Cruise, molto suggestiva al tramonto, e di spingersi con lo sguardo fino a Big Thunder Mountain che fa da confine a nord con Westernland. Questa Treehouse è identica a com’era quella di Disneyland California prima che diventasse Tarzan’s Treehouse. Lasciamo Adventureland passando per Center Street, che ci conduce direttamente a Tomorrowland.
Ci porta proprio ad una caratteristica di questa Tomorrowland l’attrazione Meet the World, dedicata proprio al giappone. Questo spettacolo ci propone il raffronto tra la cultura giapponese e il mondo, in maniera semplice di raccontare, proprio come Disney insegna, alla stregua del Visionarium, che qui troviamo nel viale centrale della land, di fronte a Micro Adventure (HISTA). Questi padiglioni sono scarni nella forma esterna, per accentuare l’imponenza di Space Mountain. Le architeture esterne sono quelle del primissimo concetto di Tomorrowland, trionfano il bianco e l’azzurro in linee ardite che si pronunciano nel viale d’ingresso principale, ben architettato, secondo due corpi laterali che conducono a Space Mountain. La struttura di questa attrazione è identica a quella che troviamo in Florida, la cui unica grande differenza e particolarità consiste in StarJets sistemato nell’estremità nord. Si tratta di un “volo” assolutamente da non perdere, perchè offre una splendida visuale di Toon Town e di Grand Circuit Raceway, la locale Autopia che, per contro, non presenta alcuna particolarità. Il viale più bello da osservare è quello che va verso World Bazar; qui trova posto Star Tours, con una scenografia esterna tra le più imponenti che un’attrazione simile abbia mai richiesto. Ristoranti e negosi di questa zona sono in tema squisitamente spaziale, con grande ricchezza di particolari. Anche in notturna la land non tradisce il suo aspetto candido e asettico, creando un’atmosfera piacevolmente surreale.
Sicuramente un solo giorno non basta per godere di queste meraviglie, senza contare gli imperdibili spettacoli, specialmente i fuochi artificiali e le parate, prima fra tutte Fantillusion. Si tratta dellla risposta di Tokyo Disneyland, dopo il grande successo di Main Street Electrical Parade. Se avrete la possibilità di ammirare Fantillusion, il miglior augurio di buona notte sarà senza dubbio il bacio che Minni dispensa ai visitatori alla fine di questo carnevale luminoso dove, nella lotta tra bene e male, il bene vince sempre. Percorriamo infine World bazar illuminata, per tornare in Hotel, pronti a ricominciare domani, mentre nella nostra camera ci riposiamo ammirando dall’alto le mille luci del regno incantato avvolto dalla polvere fatata che ha fatto dolcemente addormentare tutti gli eterni personaggi dell’universo Disney. Ora non ci resta che piombare anche noi nel sonno del sogno incantato, perchè domani Tokyo Disneyland riapre!